12 ottobre 2025
Aggiornato 14:30
Vertice OSCE

Clinton: serve più Europa per stabilizzare l'Afghanistan

Nessun passaggio su Wikileaks ma difesa della libertà di stampa. Ban: «Troppe violazioni nello stesso territorio dell'organizzazione»

ASTANA - Serve un'Osce più forte, per contribuire alla stabilizzazione dell'Afghanistan e sostenere le associazioni in difesa dei diritti umani a livello globale. Lo ha affermato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton intervenendo al summit dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che si è aperto stamattina ad Astana, in Kazakistan. Fra i leader mondiali presenti, anche il premier Silvio Berlusconi.
Per Clinton, si tratta del primo incontro internazionale multilaterale dopo lo scandalo di Wikileaks e la pubblicazione online dei dispacci della diplomazia statunitense. A questo, la responsabile di Foggy Bottom non ha fatto alcun riferimento diretto limitandosi a un generico appello in difesa della libertà di stampa.

«Le crisi regionali e transnazionali minacciano i nostri popoli - ha detto Clinton - le democrazie sono sotto pressione e i conflitti prolungati restano pericolosamente irrisolti». «Non è abbastanza per una costituzione garantire la libertà di stampa se, nella realtà, i giornalisti sono sottoposti a un'intensa pressione e persino aggrediti» ha sostenuto, in un altro passaggio, il capo della diplomazia Usa nel suo intervento al primo vertice Osce degli ultimi undici anni.

Sull'Afghanistan, Clinton ha fatto notare che l'Osce può fornire un aiuto importante nel miglioramento della sicurezza ai confini, nel contrasto ai traffici clandestini, nel supporto alle attività commerciali legali così come nella promozione dello sviluppo economico e nell'institution building.

Dal segretario di Stato Usa è arrivato un appello a quello che lei stessa ha definito un «approccio globale alla sicurezza», che non si limiti cioè solo alla protezione contro attacchi militari ma si estenda alla tutela della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali. L'Osce è nata negli anni Settanta per facilitare il riavvicinamento fra ex nemici della Guerra Fredda.

Negli ultimi anni però l'Organizzazione ha fatto sempre più fatica a individuare un mandato preciso, un nodo questo che è emerso come una costante nei diversi interventi al summit di Astana. Aprendo i lavori, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha rimarcato che l'organizzazione è spesso inefficace nel suo ruolo di difesa dello stato di diritto e protezione delle minoranze.

«Purtroppo - ha rilevato il numero uno dell'Onu - talvolta l'Osce assiste a violazioni delle sue regole nel suo stesso territorio». Parole queste che sono suonate come un monito per il paese-ospite, il Kazakistan e il suo presidente Nursultan Nazarbaiev sottoposti a frequenti richiami dell'organizzazione sul rispetto dei principi democratici fondamentali e della libertà di stampa.

Anche il presidente dell'Unione Europea Herman Van Rompuy si è unito al coro di chi chiede un intervento più vigoroso di mediazione da parte dell'Osce nelle situazioni di conflitto. «Le sue capacità di prevenzione, ma anche di gestione delle crisi e di riabilitazione post-bellica devono essere rafforzate» ha dichiarato Van Rompuy.