17 settembre 2024
Aggiornato 23:00
Brasile

Lula non sa che fare con i 760.000 regali ricevuti

Per l'ex presidente brasiliano da spade preziose a oggetti banali, e ben 80.000 quadri. Riempiono almeno 11 camion, ma può lasciarli al successore

RIO DE JANEIRO - Chi non vorrebbe ricevere 760.000 regali? Può sembrare una provocazione, ma per il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva si tratta di un problema serio: 760.440, tanti sono i doni ricevuti da Lula nei suoi otto anni come capo di Stato. E ora, secondo la legge brasiliana sono tutti di sua proprietà. Ma soltanto classificare e depositare in un magazzino questa enorme quantità di oggetti, a cui si sommano 642.977 documenti (fra cui lettere, film e foto) costituirebbe per l'ex presidente e la moglie Marisa una spesa insostenibile.

Alcuni preziosissimi - Alcuni, riporta oggi il quotidiano spagnolo El Pais, sono regali preziosissimi: come la spada di oro rosso tempestata di diamanti, rubini e smeraldi donatagli dal re dell'Arabia Saudita Abdullah Bin Abdulaziz Al-Saud. Altri sono banali al punto da sembrare quasi assurdi o ironici: come lo sbattitore da cucina ricevuto pochi giorni fa da due cittadini anonimi. Ci sono poi circa 80.000 quadri, che richiederebbero l'expertise previo di una squadra di critici d'arte.

11 camion di regali - Ma che vengano da re e potenti oppure da umili contadini, il risultato finale è che la task force speciale creata dalla presidenza per affrontare il 'problema regali' teme di dover riempire come minimo 11 camion. Secondo la legge 30 dicembre del 1991, tutto ciò che il presidente riceve, diventa di sua proprietà, anche se può decidere di lasciare i doni in eredità al suo successore. In caso di vendita, poi, lo Stato ha una prelazione come compratore. Quel che è certo è che i regali non potranno mai entrare nell'appartamento di Lula, nella piccola città di San Bernardo do Campo, peraltro 'visitato' pochi giorni fa da una banda di rapinatori. E' possibile, suggerisce El Pais, che Lula si serva dell'aiuto di amici o mecenati per disfarsi di questa enorme quantità di presenti. Nel frattempo, il futuro politico di Lula resta un segreto: di certo il presidente, a cui a gennaio succederà la delfina politica Dilma Rousseff, creerà una fondazione per aiutare i paesi in via di sviluppo e trasferirà la sua residenza privata da San Bernardo do Campo a San Paolo, per essere più vicino all'aeroporto internazionale.