1 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Disastro

La furia di tsunami e vulcano. L'Indonesia conta i morti

Oltre 150 le vittime e 400 i dispersi. ll paese tenta di far fronte al disastro seguito al terremoto e all'eruzione del Merapi

GIACARTA - L'Indonesia si mobilitata per far fronte allo tsunami e all'eruzione del vulcano Merapi, che hanno causato oltre 180 morti e 400 dispersi. Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha interrotto la sua visita in Vietnam, dove avrebbe dovuto partecipare al vertice Asean, per seguire le operazioni di soccorso. Proprio i soccorsi si stanno rivelano particolarmente difficili nelle isole dell'Oceano Indiano colpite lunedì sera da un sisma di magnitudo 7.7, seguito dallo tsunami.
Onde di tre metri hanno devastato i villaggi costieri dell' arcipelago del Mentawai, al largo dell'isola di Sumatra. «Almeno 154 persone sono morte e altre 400 risultano ancora disperse», ha detto oggi il responsabile delle operazioni di soccorso Harmensyah, sottolineando quindi l'urgenza di apprestare i primi aiuti ai sopravvissuti. «Hanno perso le loro case e hanno bisogno di tanto aiuto - ha aggiunto - sono state consegnate delle tende, ma non in numero sufficiente».
Le operazioni di soccorso sono rese difficili dalla posizione isolata dell'arcipelago di Mentawai, di difficile accesso e con scarse linee di comunicazione. Molti villaggi, in particolare sull'isola di Pagai del Sud, sono stati devastati da onde alte fino a tre metri arrivate fino a 600 metri nell'entroterra.

MONTE MERAPI - Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime dell'eruzione del vulcano Merapi, avvenuta ieri nell'isola di Giava: sono almeno 28 le persone rimaste uccise. Tra le vittime figura anche «il custode spirituale» del Merapi Mbah Marijan, ritrovato nella sua casa bruciata, a circa quattro chilometri dal cratere.
L'allarme rimane sempre alto, perchè secondo gli scienziati la pressione sotto la cupola di lava del Merapi potrebbe causare un'esplosione potente. «L'energia è in procinto di aumentare. Speriamo che si sprigioni lentamente», ha spiegato un vulcanologo che lavora per il governo. «Altrimenti, potrebbe esserci un'eruzione potenzialmente enorme, più importante di ciò che abbiamo visto da molti anni» a questa parte.
L'attività vulcanica del monte Merapi si era intensificata la settimana scorsa, tanto che lunedì scorso le autorità avevano innalzato al massimo il livello di allerta, ordinando lo sgombero delle 19.000 persone che abitano sulle pendici. Tuttavia, molte persone, soprattutto agricoltori, si sono rifiutati di abbandonare le proprie case.
Dalla metà del XVI secolo a oggi sono state registrate 68 eruzioni, di cui alcune devastanti, come quella del 1930, con 1.400 morti, e quella del 1994, con 60 morti. L'ultima eruzione risale al giugno 2006 quando due persone rimasero uccise.