20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Il futuro della biodiversità

Si apre la conferenza a Nagoya

Rischio di impasse per la contrapposizione tra paesi ricchi e paesi poveri

TOKYO - I Paesi firmatari della Convenzione Onu sulla diversità biologica si ritrovano da oggi a Nagoya, in Giappone, per una conferenza di due settimane che rischia l'impasse per le divisioni tra paesi ricchi e paesi poveri.
Avviata con il Summit sulla Terra di Rio de Janeiro nel 1992, questa iniziativa internazionale non è riuscita finora nel suo intento principale, quello cioè di rallentare l'estinzione delle specie e la distruzione degli ecosistemi più delicati. Nel 2002, a Johannesburg, il Summit mondiale sullo sviluppo durevole si era prefissato come obiettivo «entro il 2010, un'effettiva riduzione del ritmo di perdita della diversità biologica», da realizzare soprattutto con la lotta alla deforestazione, all'inquinamento e allo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche.
Questo obiettivo non è stato raggiunto, riconoscono le Nazioni Unite: «Il declino globale della biodiversità si sta accelerando», dichiarava il 22 settembre il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.