12 ottobre 2025
Aggiornato 09:00
Nordcorea

Kim Jong-Un, scelto per pacificare l'esercito

Almeno secondo l'analisi del giornalista di «Asia Times» Pedro Escobar. Ma il vero potere sarà esercitato dalla sorella di Kim Jong-Il

PYONGYANG - Il leader nordcoreano Kim Jong-Il vuole pacificare l'esercito attraverso un «delfino giovane», come il terzogenito Kim Jong-Un, di 26 anni. «Non poteva fidarsi del primogenito, Kim Jong-Nam, rivelatosi una specie di playboy, un irresponsabile che vive tra Pyongyang e Pechino», sottolinea ad Apcom il giornalista di Asia Times Pepe Escobar.
Le stesse esternazioni di Kim Jong-Nam contro la successione ereditaria del potere, pronunciate durante un'intervista a una televisione giapponese, «non avranno alcuna ripercussione, anzi», dice Escobar, possono anche essere lette come «una sorta di formalizzazione del passaggio di consegne al fratello».

Escobar ricorda che Kim Jong-Nam è figlio dell'amante del leader nordcoreano, Sung Hae-rim, ex attrice, di una famiglia aristocratica della Corea del Sud, «grande amore di Kim Jong-Il». Tuttavia, «l'obiettivo principale del leader è quello di pacificare l'esercito, oggi spaccato in due fazioni: da una parte i vecchi rivoluzionari degli anni '50, ultra-radicali, dall'altra una frangia più aperta alla modernizzazione, pronta anche a parlare con gli Stati Uniti».
«La soluzione più facile è stata quella di scegliere un delfino giovane», anche se il ruolo di gran lunga più importante verrà svolto dalla sorella di Kim Jong-Il, Kim Kyong Hui», nominata generale a quattro stelle e investita di una carica da dirigente nel Comitato centrale del Partito dei lavoratori. «La sorella sarà una sorte di ponte tra il leader, l'esercito, il Comitato centrale e il figlio», sottolinea Escobar. «Se dovesse morire Kim Jong-Il sarà la sorella a guidare il figlio», aggiunge.

Nello scacchiere internazionale, Escobar fa notare come la transizione sia avvenuta dopo un accordo raggiunto da Pyongyang con la Cina per mantenere l'attuale status quo nella penisola: «La Cina è stata fondamentale, perchè Hu Jintao ha raggiunto un accordo con Kim Jong-Il che esclude trattative approfondite con gli Stati Uniti e la riunificazione delle due Coree. Pechino ha investito 10 miliardi di dollari in diversi progetti per i prossimi due anni, prevedendo un ulteriore investimento di altri 10 miliardi per i prossimi anni, solo per soddisfare l'elite coreana, esercito e partito, e garantire lo status quo attuale».