Rushdie a favore della moschea di Ground Zero
Lo scrittore: «Dibattito stupido. La moschea si trovava già nel World Trade Center»
NEW YORK - Con il suo libro «I versetti satanici» si è attirato l'odio del mondo musulmano, con proteste violente in molti parti del mondo, e una condanna a morte emessa dall'Ayatollah Khomeini nel 1989. Ma lo scrittore Salman Rushdie, che ormai vive stabilmente tra New York e Londra, ha detto di essere favorevole all'apertura della controversa moschea di Ground Zero. «E' una discussione senza senso», ha detto Rushdie al Brooklyn Book Festival. «E' chiaro che dovrebbero permettergli di aprirla».
Il dibattito, secondo Rushdie, è ridicolo perché «una moschea già si trovava dentro il World Trade Center». La scrittore ha invocato il Primo Emendamento che negli Stati Uniti garantisce la libertà di religione. E' stato duro invece con il pastore della Florida Terry Jons che sabato scorso, nono anniversario degli attentati dell'11 settembre, minacciava di fare un rogo di Corani, e che poi ha cancellato all'ultimo il suo piano. «Bruciare libri? Non sono certo a favore», ha detto.