18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Gran Bretagna

Per la stampa britannica Blair è «un'ipocrita»

Durissime le critiche dopo l'uscita delle memorie dell'ex premier. Financial Times: «Un esercizio di auto-giustificazione che non sorprenderà nessuno»

LONDRA - La memorie dell'ex primo ministro Tony Blair non convincono la stampa britannica, che denuncia «un esercizio di auto-giustificazione», «ipocrita» o «ingannevole».
«Un esercizio di auto-giustificazione che non sorprenderà nessuno», commenta il Financial Times; un libro pieno di «vanità e cecità», rincara la dose il Daily Mail, quotidiano vicino alla destra. Ma non è finita. Il Daily Telegraph, della stessa corrente politica, parla di «memorie voyeuristiche di una celebrità».

«A Journey» («Un viaggio«) traccia un bilancio sui dieci anni al numero 10 di Downing Street di Blair (1997-2007) che a detta dei giornali è a volte lontano dalla realtà. Esercizio di «auto-gratificazione», il percorso dell'ex capo del governo laburista è «ipocrita», a detta del Daily Express, che pubblica un editoriale intitolato «Non lasciatevi ingannare». Per il quotidiano il libro «è un esercizio immenso di manipolazione da parte di un attore nato», che vuole presentarsi come un uomo «onesto». Ma è «ingannevole», aggiunge il giornale. «Blair è sempre stato immerso in un ego gigantesco» e «tutta la sua carriera politica è stata un atto spettacolare di disonestà».

Non sorprende la stampa d'oltremanica che Blair ribadisca la convinzione di aver fatto bene a impegnare il suo Paese nella guerra in Iraq nel 2003, una decisione molto controversa e che continua ad appannare la sua immagine. Ma il Guardian, quotidiano di sinistra, si rammarica che l'ex capo del governo non abbia «risposto a tutte le domande», in particolare «come il mondo moderno deve reagire di fronte al terrorismo».

In queste «memorie voyeuristiche di una celébrità», il Daily Telegraph vede «la vendetta tardiva» di Tony Blair contro il suo ex ministro delle Finanze Gordon Brown, rivale che lo avrebbe sostituito alla guida del governo nel 2007 e «che ha contrastato numerose delle cose che Tony Blair avrebbe voluto realizzare».

Pubblicato nel periodo in cui il Labour lancia il processo che deve portare, il 25 settembre, all'elezione del suo nuovo leader, il libro ripropone «la guerra» tra Old (vecchio) e New (nuovo) partito, una versione più centrista della formazione politica che proprio Blair aveva creato. Una questione che, secondo il Times, «il partito laburista deve risolvere».