24 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Mauritania

Madrid: rilasciati i cooperanti rapiti

Lo ha confermato ufficialmente il governo spagnolo. Da nove mesi nelle mani dei sequestratori di Al Qaida nel Maghreb

MADRID - Albert Vilalta e Roque Pascual, i due cooperanti spagnoli rapiti nello scorso novembre dall'organizzazione terroristica di Al Qaida nel Maghreb (Aqmi), sono stati liberati: lo ha confermato ufficialmente il governo spagnolo.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, gli ex ostaggi sono accompagnati da Mustafà Chafi, consigliere della presidenza del Burkina-Faso e principale negoziatore; al loro arrivo alla frontiera dovrebbero essere prelevati da un elicottero che li trasporterà a Ouagadougou, capitale del Burkina-Faso, dove un aereo militare spagnolo dovrebbe rimpatriarli dopo 267 giorni di sequestro.

A sbloccare il negoziato sarebbe stata l'improvvisa estradizione in Mali ordinata dalle autorità mauritane di Omar «il Saharaoui», 52enne cittadino maliano condannato a 12 anni di carcere per il rapimento degli operanti spagnoli in Mauritania; Nouakchott non aveva dato alcuna indicazione riguardo ai motivi del trasferimento, ma una volta giunto in Mali di Omar si sono perse le tracce, il che fa ritenere che l'uomo si trovi ora in libertà.

La situazione degli ostaggi si era recentemente aggravata: fonti negoziali avevano infatti avvertito che l'Aqmi aveva minacciato di uccidere i due prigionieri e il responsabile dell'organizzazione, l'algerino Abdelhamid Abu Zeid, avrebbe fatto pressioni sul gruppo dell'Aqmi che tiene prigionieri gli spagnoli perchè respingesse qualsiasi trattativa, come rappresaglia per il raid militare compiuto alcune settimane fa dalle forze francesi e mauritane, costato la vita a sette miliziani.
Vilalta e Pascual, operanti dell'ong catalana Acciò Solidaria, erano stati rapiti insieme ad Alicia Gamez, poi liberata, il 29 novembre scorso in Mauritania per poi essere trasferiti nel Mali. Gli esperti erano meno preoccupati per la loro sorte perché al contrario di quanto accade per il gruppo guidato direttamente da Zeid, la sezione dell'Aqmi che tiene in ostaggio i due spagnoli avrebbe un movente più finanziario che religioso. Zeid aveva già ordinato l'uccisione del francese Michel Germaneau come rappresaglia per il raid contro le milizie; un anno fa era stato invece assassinato il britannico Edwin Dyer.