24 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Gran Bretagna

12mila straniere «schiave» nei bordelli inglesi

Costrette a pagare il debito di viaggio con il proprio corpo. La metà è cinese, il resto proviene in grande maggioranza dai paesi dell'est Europeo

LONDRA - Un recente rapporto della polizia britannica svela le reali dimensioni del business della prostituzione e del traffico di schiave del sesso clandestine in Gran Bretagna.
Queste le cifre: almeno 2.600 donne sono state introdotte illegalmente in Inghilterra e Galles e costrette a lavorare come prostitute. Altre 9.200 lavoratrici del sesso nei bordelli o in altri locali sono considerate «migranti vulnerabili», che lavorano forzosamente nel mercato del sesso, ma di cui lo studio non è certo che siano state «contrabbandate» di proposito.
La metà di queste donne è cinese, il resto proviene in grande maggioranza dai paesi dell'est Europeo o dal Sud-Est asiatico.

Il Telegraph riporta un esempio classico: una donna condotta illegalmente nel Regno Unito non è consapevole di essere destinata alla prostituzione, ma viene costretta a vendere il proprio corpo per saldare il debito del viaggio, attorno alle 30mila sterline (circa 35mila euro). Spesso, tanto la donna che i familiari, sono minacciati di ritorsione e violenze in caso di rifiuto Lo studio, denominato «Project Acumen» e durato due anni, ha rilevato che 17mila delle oltre 30mila donne che lavorano in strada sono straniere. A Londra il 96% delle prostitute sono immigrate, solo il 32% nello Yorkshire.