24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Studio dell'Università di Harvard

Rischio udito fra gli adolescenti USA

La responsabilità viene attribuita normalmente dagli esperti al volume eccessivo delle cuffie per ascoltare musica

CHICAGO - Il 19,5% degli adolescenti statunitensi manifesta una perdita almeno lieve dell'udito, una condizione che è in costante aumento negli ultimi anni: è quanto risulta da uno studio condotto a livello nazionale dall'Università di Harvard.
La responsabilità viene attribuita normalmente dagli esperti al volume eccessivo delle cuffie per ascoltare musica, ma lo studio non ha trovato delle prove definitive sulle cause: sta di fatto che dal 1994 ad oggi la perdita di udito fra le persone di età compresa fra i 12 e i 19 anni è aumentata del 4%.

ALTRO STUDIO - In Usa 1 adolescente su 5 ha visto calare parte del proprio udito, trend in costante crescita. Così lo studio di Brigham and Women's Hospital su 12-19enni. La perdita di udito, seppur lieve, è passata dal 15 al 19,5% dei casi tra il campione analizzato nel periodo 1988-1994 e quello monitorato nel biennio 2005-06. Si tratta di almeno 6,5 milioni di ragazzi. Gli esperti consigliano di abbassare il volume dei lettori musicali.

L'ESPERTO - Il volume eccessivo della musica ascoltata a lungo con Mp3 o cellulari può portare a disturbi dell'udito e provocare lesioni all'orecchio interno, patologie che stanno diventando sempre più diffuse anche tra adolescenti e bambini. Lo dice Lino Di Rienzo, presidente della Società italiana di endoscopia e radiofrequenze otorinolaringoiatrica, citato dal sito Wellme.it... Il problema tocca circa 10 milioni di persone nell'Unione europea, con un 5-10 per cento di casi a rischio di perdita dell'udito. «L'impiego di auricolari endoaurali in cuffia o via bluetooth», dice Di Rienzo, «è in grado di potenziare il danno acustico per la maggiore pressione sonora raggiungibile e portata direttamente vicino alla coclea, una componente dell'orecchio interno». L'eccessivo rumore può inoltre avere effetti psicologici come stress, nervosismo, tensione, disturbi della comunicazione.