28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
La polemica

Bloomberg: si alla moschea a Ground Zero

Il sindaco di New York: un «giorno triste» se ci fosse lo stop alla costruzione dell'edificio. No secco di Harry Reid, leader democratico al Senato

NEW YORK - «Sarebbe un giorno triste per l'America» se dovesse essere bloccato il piano per la costruzione di della moschea vicino a Ground Zero. Ne è convinto il sindaco di New York Michael Bloomberg, uno dei pochi rappresentanti dell'amministrazione che si sono dichiarati favorevoli alla costruzione del centro islamico e della moschea a due isolati dal sito degli attacchi del 11 settembre 2001.

L'ok di Obama - Venerdì, anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si era espresso a favore del diritto degli imprenditori edili di costruire la moschea. Le parole del presidente, come lui stesso ha tenuto a specificare il giorno seguente, non si riferivano direttamente alla moschea vicino Ground Zero quanto piuttosto al diritto dei musulmani di professare la propria religione come qualsiasi altro credente.

No secco del leader democratico al Senato Harry Reid alla moschea Ground Zero. Secondo il senatore, più alto esponente dell'amministrazione Obama a essersi finora espresso sulla spinosa vicenda, l'edificio religioso non dovrebbe essere costruiti nelle vicinanze del sito degli attacchi terroristici dell'11 settembre. Andando controtendenza rispetto a quello che lo stesso Barack Obama ha detto (il presidente venerdì si è detto favorevole alla costruzione della moschea, in virtù della libertà di culto negli Stati Uniti), Reid ha detto in una nota che il primo emendamento della costituzione tutela la libertà di religione ma, pur nel rispetto della legge, l'edificio dovrebbe essere costruito altrove. La polemica si è infiammata negli ultimi mesi, da quando si è cominciato a ipotizzare la costruzione della moschea. Qualcuno grida allo scandalo e si indigna per la mancanza di sensibilità verso i parenti delle vittime degli attentati, quasi che la costruzione fosse un'aperta provocazione.

La polemica si è infiammata negli ultimi mesi, da quando si è cominciato a ipotizzare la costruzione della moschea. Se qualcuno grida allo scandalo e si indigna per la mancanza di sensibilità verso i parenti delle vittime degli attentati, quasi che la costruzione fosse un'aperta provocazione, altri sostengono che la moschea dovrebbe essere parte di un centro islamico gestito da un gruppo chiamato Cordoba, che intende dare uno spazio agli islamici moderati. Il modello di riferimento per il centro, dicono, sono gli Ymca, gli ostelli e centri ricreativi tanto popolari negli Stati Uniti il cui nome esteso è Young Men's Christian Association.