Allarme Loverboys, adescano bambine per farle prostituire

AMSTERDAM - Migliaia di giovanissime ragazze olandesi sono adescate sui siti di social network e costrette a prostituirsi da protettori soprannominati «Loverboys». Lo denuncia, come riporta il sito internet della tv satellitare britannica Sky News, un'organizzazione benefica.

Le giovani sono bombardate con promesse di amore, prima di essere minacciate con violenza e costrette a una vita di schiavitù sessuale. Anita De Witt ha fondato un'istituzione chiamata «Stoploverboys.NU», che aiuta le ragazze a scappare da questo ciclo di abusi. Ha parlato di un problema grave in Olanda ma che le autorità spesso ignorano. «Il problema è davvero grande e non riguarda soltanto ragazze giovani», ha spiegato, «La vittima più giovane con cui ho avuto a che fare ha 9 anni, la più anziana 51».

Sono tante quelle che sono state sottratte alla prostituzione. Samantha oggi ha 14 anni, ma ne aveva 11 quando cadde in trappola. Il «Loverboy» che la «agganciò» si era assicurato che i suoi genitori non sapessero che cosa stava accadendo. Successivamente la obbligò ad avere rapporti sessuali con i suoi amici, durante i quali scattò delle fotografie: con queste la ricattò per convincerla ad andare a pagamento con dei clienti. «A volte con uomini anziani, a volte con 30enni», ha raccontato, «Alcuni mi hanno picchiato, mentre altri hanno detto che sembravo una bambina e dovevo chiamarli 'papà'». Samantha alla fine è uscita da questo inferno con l'aiuto della signora De Witt, ma è rimasta profondamente segnata dal trauma subito.

Stoploverboys stima che ci siano oltre 5mila ragazze nelle mani dell'organizzazione, alcune delle quali più grandi di Samantha. Kimberley aveva 18 anni quando fu sedotta e poi costretta a lavorare come prostituta. Ha spiegato che il suo «loverboy» minacciò di aggredire la sua famiglia se fosse scappata.