20 agosto 2025
Aggiornato 12:30
Morta un'italiana

Inferno «Love parade»

Parlano i testimoni: «Organizzazione pessima. Svenimenti per il caldo, troppa gente nel tunnel». Gli organizzatori: «La manifestazione non si farà mai più»

DUISBURG - La Germania è sotto choc per la morte di 19 persone, ieri a Dortmund, durante la Love Parade, il tradizionale festival di musica techno che si svolge ogni anno e richiama migliaia di giovani. Più di 340 persone sono rimaste ferite, alcune in modo grave. Secondo il settimane Der Spiegel, la polizia, che ha dispiegato per l'evento 1.200 persone (4.000 secondo le forze dell'ordine), si attendeva l'arrivo di non più di mezzo milione di giovani. Ma secondo gli organizzatori, almeno un milione e mezzo di persone hanno partecipato alla manifestazione.

I TESTIMONI - Sotto accusa gli organizzatori della Love Parade, che hanno consentito la realizzazione dell'evento in uno spazio non sufficiente e con un solo ingresso. «L'organizzazione era pessima. In tempi brevi sono finite le scorte di bibite, non solo di alcol. E benché il luogo adibito al festival fosse già pieno, (gli organizzatori) hanno lasciato entrare altra gente», ha raccontato Patrick Gounther, un panettiere di 22 anni.
Un agente di polizia, citato dallo Spiegel a condizione di anonimato, ha definito la scena «un inferno», con la gente terrorizzata che spingeva per portarsi in salvo ed evitare di rimanere schiacciata. «La situazione è diventata aggressiva (...) non si poteva più controllare». «Ho visto morti nel tunnel. Altre persone erano vive ma incoscienti per terra, altre piangevano», ha detto Anneke Kuypers, 18 anni, neozelandese che studia in Belgio. «I soccorritori hanno provato a portare un po' di aiuto. La gente soffriva per disidratazione, alcuni avevano troppo bevuto o preso droga».
«Sono arrivato al tunnel intorno alle 17. C'erano troppe barriere e i passaggi erano ovunque troppo stretti», ha detto Alexis, 28 anni, originario di Wuppertal, una città della Ruhr vicina a Duisburg. «C'erano ragazze che svenivano per il caldo. Agenti di polizia sulle scale spingevano per farle uscire. Alcuni hanno provato a rompere le barriere. E' stato terribile, c'era il caos», ha proseguito.

TRA I MORTI UN'ITALIANA - C'è anche un'italiana fra i 19 morti alla Love parade di Duisburg: si chiamava Giulia Minola, abitava a Brescia con la famiglia e aveva 21 anni. I carabinieri, intorno all'una di notte, hanno avvisato la famiglia spiegando alla madre che il console italiano in Germania che si occupava del caso doveva parlarle. La donna vedendo i militari ha detto che aveva capito subito la terribile notizia, anche perchè dal pomeriggio cercava di mettersi in contatto con la figlia senza riuscirci. Una seconda ragazza risulterebbe tra i feriti, anche se le sue condizioni di salute non desterebbero particolari preoccupazioni. Dal Papa alla cancelliera Angela Merkel in molti hanno espresso dolore e cordoglio per l'accaduto.

LA MANIFESTAZIONE NON AVRÀ PIÙ LUOGO - Dopo la strage di ieri a Duisburg e la morte di 19 persone, l'organizzazione della Love Parade ha annunciato oggi che la manifestazione sarà definitivamente annullata e non avrà mai più luogo. Rainer Schaller, l'organizzatore, in conferenza stampa è stato chiaro: «La Love Parade è arrivata alla fine. E' sempre stata un evento pacifico e una festa, non si farà più».
Nel mirino della critica è finita proprio l'organizzazione dell'evento che avrebbe consentito l'arrivo di un numero eccessivo di persone in un luogo diventato troppo piccolo e con un solo ingresso. Persino il fondatore dell'evento, Matthias Roeingh, conosciuto come Dr Motte, ha denunciato problemi di organizzazione, ricordando che «l'unico ingresso attraverso un tunnel ha provocato la catastrofe».

POLEMICHE - Diciannove morti, 342 feriti, Love Parade finita per sempre. Ancora sotto choc la Germania, e non solo la Germania, continua a chiedersi come sia potuto accadere che una festa si sia trasformata in una simile tragedia. Tanti, troppi i campanelli d'allarme rimasti inascoltati, le autorità tedesche sono sulla graticola. Il cancelliere Angela Merkel e il presidente Christian Wullf chiedono indagini approfondite per individuare le responsabilità; la procura tedesca ha avviato un'inchiesta e sequestrato tutto il materiale in mano agli organizzatori. Le autorità avrebbero sottostimato la partecipazione, a Duisburg sono arrivati quasi un milione e mezzo di giovani, ma i sindacati di polizia alzano subito le difese dicono che da giorni lamentavano una carenza di organico.
Nel corso di una conferenza stampa, simile a un processo anticipato, le autorità locali e gli organizzatori non hanno fornito alcuna risposta sulle possibili cause del dramma.
Il terreno su cui doveva svolgersi la parata, una superficie di circa 120.000 metri quadrati, «poteva accogliere fino a 300.000 persone e non era pieno», assicura Wolfgang Rabe, capo della cellula di crisi della città, nel Nordreno Westfalia.
Due anni fa, la Love Parade, aveva richiamato oltre 1,6 milioni di ravers e si era svolta senza incidenti.
Il presidente del sindacato nazionale di polizia Rainer Wendt ha accusato le autorità di Duisburg di essere le responsabili della tragedia: «Li avevo avvisati da un anno. Duisburg non è fatta per la Love Parade. E' una città troppo piccola e troppo stretta per uno spettacolo di questo genere».
Gli fa eco il responsabile dei vigili del fuoco, secondo il quale la zona non era adatta ad accogliere una folla di quelle dimensioni.