29 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Cuba

Carcere «addolcito» per i dissidenti cubani

La decisione del regime dopo un colloquio tra Raul Castro e alcuni esponenti della gerarchia cattolica

L'AVANA - Cuba ha deciso di «addolcire» il regime carcerario per i dissidenti politici, dopo un colloquio, avvenuto alcuni giorni fa, tra il presidente Raul Castro e due alti esponenti delle gerarchie cattoliche, il cardinale Jaime Ortega e l'arcivescovo di Santiago de Cuba, Dionisio Garcia. Lo scrive oggi la Bbc online.

LA SITUAZIONE - I prigionieri detenuti lontani dalle famiglie saranno avvicinati alle loro case e quelli in cattive condizioni di salute saranno ricoverati in ospedale, ha spiegato Guillemro Farinas, lui stesso dissidente, in sciopero della fame da febbraio, dopo aver raccolto il testimone da un altro dissidente cubano, deceduto per sciopero della fame.
Secondo le organizzazioni di difesa dei diritti umani sono circa 200 gli esponenti dell'opposizione in carcere a Cuba e almeno 30 di loro non sono in buone condizioni di salute.
Farinas, che è un giornalista di professione, ha detto di essere stato informato di questi ultimi sviluppi da un sacerdote che lo ha visitato in ospedale, portandogli un messaggio del cardinal Ortega.