20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Scontri in Somalia

Offensiva shebab a Mogadiscio

Almeno 14 civili uccisi. Ma il bilancio potrebbe essere più grave

MOGADISCIO - Almeno quattordici civili somali, tra i quali cinque membri di una stessa famiglia, sono stati uccisi da ieri sera a Mogadiscio, a seguito di un attacco dei ribelli shebab contro il palazzo presidenziale.

Gli insorti shebab hanno sferrato sabato sera un'offensiva contro Villa Somalia (il palazzo presidenziale) e molte posizioni governative nel nord della capitale somala, nei quartieri di Shibis e Bondhere. I combattimenti con mortai, batterie antiaeree e raffiche di mitra sono stati interrotti nel corso della notte, prima di riprendere violentemente oggi all'alba per poi ridursi di intensità. «I nostri combattenti hanno attaccato molte zone controllate dai soldati del governo apostata. Abbiamo ucciso decine di nemici e assunto il controllo delle loro caserme durante la notte», ha affermato durante una conferenza stampa il portavoce degli shebab, lo sceicco Ali Mohamoud Rage.

Soldati della forza di pace dell'Unione africana (Amisom) sono intervenuti in appoggio alle forze filogovernative. «Il numero di civili uccisi negli scontri della notte è undici e potrebbe essere ancora più elevato», ha indicato un responsabile della sicurezza» del governo di transizione, Mohammed Ali Idle. Il governo non è presente che in una piccola parte di Mogadiscio, con l'appoggio di 6.000 soldati ugandesi e burundesi dell'Amisom dispiegati nelle zone strategiche. La maggioranza della città è controllata dai fondamentalisti islamici, con scontri quasi a cadenza quotidiana.