29 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Pedopornografia

Ue: direttiva contro gli abusi sessuali sui minori

La Commissione chiede pene inasprite e l'introduzione dei reati di grooming e turismo sessuale

BRUXELLES - La Commissione europea ha varato oggi una proposta di direttiva che, se approvata dal Consiglio Ue e dal Parlamento europeo, obbligherà gli Stati membri a inasprire le pene per gli abusi sessuali sui minori e la pedopornografia. La proposta chiede, in particolare, che siano perseguite penalmente attività come il «grooming» (l'adescamento di minori su Internet a fini di abuso), il fatto di visionare materiale pedopornografico anche senza scaricare i file o di indurre un minore a posare in atteggiamenti sessualmente espliciti di fronte a una webcam, nonché il turismo sessuale, anche quando l'abuso è commesso al di fuori del territorio Ue (con perseguimento del responsabile al ritorno in patria).

La Commissione chiede che si faccia di più sul fronte della prevenzione e su quello della protezione delle vittime, con un trattamento personalizzato per i responsabili degli abusi che eviti la reiterazione del reato. La direttiva prevede che l'interdizione del condannato dall'esercizio di attività che comportino contatti con minori sia effettiva in tutta l'Unione e non solo nel paese in cui è stata pronunciata la condanna. Gli Stati membri avranno l'obbligo di provvedere al blocco degli accessi ai siti web a contenuto pedopornografico, sempre nel rispetto delle garanzie giuridiche.

Secondo studi citati dalla Commissione, in Europa tra il 10% e il 20% dei minori sono esposti al rischio di violenze sessuali. E' in aumento il numero di siti a contenuto pedopornografico, con 200 immagini nuove ogni giorno sul web. Le vittime ritratte sono sempre più giovani e il materiale diventa sempre più esplicito e violento. Inoltre, il 20% circa degli autori di reati sessuali tende a commettere nuovamente il reato dopo la condanna.

La proposta di direttiva è stata presentata in una conferenza stampa, oggi a Bruxelles, dal commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmostroem. «Abusare di minori - ha detto il commissario - significa perpetrare orrendi delitti contro bambini e adolescenti, marchiandoli a vita. Sfruttare sessualmente un minore significa usarlo come un oggetto sessuale arricchendosi sulle sue sofferenze. Scaricare e visionare materiale pedopornografico su Internet - ha avvertito Malmstroem - è causa di un aumento dei casi di stupro di minori proprio per produrre quelle immagini. La risposta dell'Ue - ha concluso - non potrebbe essere più chiara e risoluta: tutto quel che sarà possibile fare contro questo fenomeno, l'Ue deve farlo e lo farà».

La proposta odierna sostituirà la normativa attuale, una 'decisione quadro' del Consiglio Ue in vigore dal 2004. Con l'entrata in vigore del Trattato Ue di Lisbona, la Commissione potrà verificare che gli Stati membri recepiscano correttamente la normativa nei loro ordinamenti mediante le usuali procedure d'infrazione, fino e ricorrere in Corte di giustizia contro i paesi che non lo fanno.