In Iraq lo scrutinio è completo, ora l'esame dei ricorsi
Risultati ufficiali saranno annunciati domani dalla commissione elettorale
BAGHDAD - A scrutinio completato i due principali partiti in lizza nelle elezioni politiche irachene, l'Alleanza per uno Stato di Diritto (Aed, sciita) e il Blocco Iracheno (laico, sciita ma che comprende personalità sunnite), sono separati da uno o due seggi: lo ha reso noto il responsabile della Commissione Elettorale indipendente irachena, Faraj al-Haidari; prima dell'annuncio ufficiale dei risultati, previsto per domani, la Commissione dovrà tuttavia esaminare le decine di ricorsi ancora pendenti.
In attesa di conoscere l'esito definitivo, sono iniziate le grandi manovre per il varo di una coalizione, dato che nessun partito ha conquistato la maggioranza assoluta: il premier iracheno uscente e leader dell'Aed , Nouri al Maliki, ha incontrato il presidente Jalal Talabani; i due dirigenti hanno espresso la volontà continuare le trattative.
Nei giorni scorsi anche Talabani aveva appoggiato la richiesta di Al Maliki di un riconteggio delle schede, nonostante lo scrutinio non fosse ancora stato completato, giustificandola con la necessità di «escludere ogni dubbio» sull'esito delle consultazioni. Secca la replica del Blocco Iracheno dell'ex premier Ayad Allawi, accreditato di un lieve vantaggio nel conteggio dei voti: né il Presidente né il Primo ministro hanno l'autorità di ordinare un riconteggio, ipotesi peraltro esclusa oggi dalla stessa Commissione Elettorale indipendente.
Non è chiaro il motivo che ha spinto Talabani, per la prima volta, ad occuparsi della questione elettorale: secondo gli analisti all'iniziativa non sarebbe estraneo il fatto che nella provincia petrolifera di Kirkuk, al centro di una disputa fra le varie etnie e confessioni irachene, la coalizione formata dai due partiti storici curdi (Upk e Pdk) è in svantaggio sul Blocco Iracheno.
Al Maliki ha anche incontrato i rappresentanti dell'Alleanza Nazionale Irachena, principale partito confessionale sciita, in particolare due delegati del movimento radicale di Moktada Al Sadr, fin qui contrario ad una riconferma del mandato al premier uscente.