16 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Elezioni in Iraq

Il Blocco Iracheno di Allawi in testa a Kirkuk

La lista del Premier Al Maliki è data in vantaggio a Bassora

BAGHDAD - Prosegue il testa a testa fra l'Alleanza per lo Stato di Diritto (Aed, sciita) del premier iracheno uscente Nouri al Maliki e il Blocco Iracheno (laico e che comprende anche personalità sunnite) dello sfidante Ayad Allawi: gli ultimi risultati parziali resi noti dalla Commissione elettorale danno Allawi in testa nella provincia di Kirkuk, una delle circoscrizioni più importanti.
Con il 61% del voto scrutinato il Blocco Iracheno avrebbe ottenuto 123mila voti contro i 120mila della Kurdistania, la coalizione curda formata dai due principali partiti storici (Pdk e Adk), data inizialmente per favorita.

La presenza nel panorama elettorale di Kirkuk rappresenta infatti una novità rispetto al 2005: la provincia viene considerata una bomba a orologeria data l'importanza petrolifera della zona, «arabizzata» per questo da Saddam e oggetto ora di un ritorno massiccio della popolazione curda, che la considera parte della propria regione autonoma: qualunque sia l'esito delle elezioni, non appare probabile che quelle delle varie comunità - arabe sciite e sunnite, curde e turcomanne - che risultino sconfitte accettino il verdetto delle urne senza proteste.

In base agli altri risultati parziali diffusi oggi dalla Commissione l'Aed sarebbe in testa nella provincia di Bassora (la terza per importanza nel Paese) mentre il Bi si sarebbe imposto nella provincia sunnita di Al Anbar. Al Maliki può però contare sul fatto di essere in vantaggio nella capitale Baghdad, che da sola fornisce 70 dei 325 deputati in lizza; nelle tre provincie autonome del Kurdistan iracheno è netto il vantaggio di Kurdistania. Al momento, Al Maliki viene dato vincitore in sei provincie, contro le quattro conquistate da Allawi.

Secondo gli analisti, la maggioranza ottenuta da Al Maliki non appare tuttavia sufficiente per garantirgli di riconquistare la poltrona di Primo ministro, dato che troverà difficile forgiare delle alleanze in Parlamento: le sue relazioni con i curdi non sono cordiali, i sunniti lo accusano di aver rilanciato la politica di de-baathificazione rivolta contro di loro e i rivali sciiti dell'Alleanza Nazionale Irachena lo accusano di aver voluto praticare un potere di tipo personalistico; la carica di premier dovrebbe andare dunque o a un altro dirigente dell'Aed o ad Allawi.

Stando a fonti delle Nazioni Unite i risultati definitivi non saranno noti prima della fine marzo e la formazione del nuovo esecutivo potrebbe rivelarsi un processo di mesi, nonostante la legislatura termini il 16 marzo e da allora l'esecutivo uscente non potrà che dedicarsi al disbrigo degli affari correnti.