24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Elezioni legislative

Gli Iracheni al voto, sfidando attentati e colpi di mortaio

Lunghe file anche nelle zone a maggioranza sunnita. Sono 18 milioni gli aventi diritto e dovranno scegliere fra 6.218 candidati

BAGHDAD - La giornata elettorale in Iraq si è aperta all'insegna di attentati e colpi di mortaio, che non sono riusciti comunque ad intimidire gli iracheni e a tenerli lontani dalle urne. Il bilancio però è pesante: a Baghdad e in altre città del paese 26 persone hanno perso la vita, altre 80 sono rimaste ferite, secondo stime fornite dal ministero degli Interni iracheno.

ATTENTATI - Almeno una ventina di colpi di mortaio hanno colpito diversi edifici nel quartiere sunnita di Azamiyah, a nord di Baghdad: fra le vittime del crollo di una casa anche diversi bambini. Numerosi colpi di mortaio sono stati lanciati anche verso la cosiddetta Zona Verde, quartiere superprotetto di edifici governativi e dove ha sede l'ambasciata americana. Qui ha deposto il suo bollettino anche il premier, Nouri al Maliki, che ha minimizzato le violenze: «Questi attacchi non sono che rumore, per impressionare gli elettori, ma gli iracheni sono un popolo che ama le sfide», ha dichiarato il leader sciita.

ELEZIONI - Lunghe code di elettori, chiamati a rinnovare il Parlamento, si sono formate nei seggi elettorali di tutto il Paese, compreso nelle regioni a maggioranza sunnita, come Mosul nel nord o Al Anbar nell'ovest, che avevano boicottato lo scrutinio nel 2005.
Dodici coalizioni e 74 partiti sono in corsa, ma solo due liste sono date per favorite: quella a forte connotazione religiosa sciita, l'Alleanza per lo Stato di diritto» di Al Maliki e l'altra assolutamente laica , il Blocco iracheno, guidata dall'ex capo del governo, Iyad Allawi.