L'Iraq agli USA: non accettiamo interferenze sull'elezioni
Il nodo è la candidatura dei ex baathisti, sostenuta dagli Stati Uniti
BAGHDAD - A un mese circa dalle elezioni parlamentari irachene, dura presa di posizione del premier Al Maliki contro l'ambasciatore statunitense Cristopher Hill. Al Maliki, ricordando a Hill che ha il compito di restare nei limiti del suo incarico esclusivamente diplomatico, ha sottolineato che gli americani non devono inteferire nel processo elettorale e nella scelta delle candidature.
Nei giorni scorsi Hill aveva fatto svariati commenti positivi su una decisione di una corte irachena che aveva rimosso il bando alla candidatura di oltre 450 politici per lo più sunniti (e legati nel passato al partito Baath).
Irritato sia dalla decisione della corte che dai commenti di Hill, Al-Maliki, a capo di una coalizione sciita, ha ribadito oggi che invece il bando andrebbe confermato e che l'Iraq non deve chinare il capo davanti alle pressioni degli Stati Uniti.