19 marzo 2024
Aggiornato 03:30
Afghanistan

I talebani: la conferenza di Londra è «perdita di tempo»

L'inizio è previsto domani, oggi pre-conferenza sullo Yemen

KABUL - La conferenza internazionale di Londra sull'Afghanistan, che inizierà domani e sarà preceduta oggi da una pre-conferenza sullo Yemen, rappresenta una nuova «perdita di tempo». E' il duro giudizio espresso dalla guerriglia dei talebani, in un comunicato in cui i ribelli afgani ripetono che non negozieranno prima del ritiro delle forze internazionali.

Ci sono state conferenze simili in passato, nessuna ha risolto i problemi dell'Afghanistan, sarà la stessa cosa per quella di Londra», si legge nel comunicato del Consiglio del Comando dei talebani. «La conferenza di Londra si prefigge in realtà di estendere l'invasione dell'Afghanistan da parte delle forze di occupazione, è solo una perdita di tempo - prosegue il testo - l'emirato islamico dell'Afghanistan ritiene che l'unica soluzione ai problemi dell'Afghanistan sia il ritiro immediato di tutte le truppe di occupazione».

Il presidente Hamid Karzai, che aveva già proposto a varie riprese ai ribelli islamici di negoziare un accordo di pace, offrendo anche ai loro leader incarichi ministeriali, ha annunciato che presenterà a Londra un «piano di riconciliazione», garantendo che riceverà il sostegno dei Paesi che hanno dispiegato truppe nell'ambito della coalizione internazionale. Il suo piano prevede di facilitare con denaro e posti di lavoro il 'reinserimento' dei talebani che accetteranno di deporre le armi. Ma a varie riprese il comando dei talebani ha ripetuto che non è in questione un negoziato finché i circa 113mila soldati delle forze internazionali, due terzi dei quali statunitensi, non avranno lasciato il Paese.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato a dicembre l'invio di 30mila soldati come rinforzo entro l'estate 2010, ai quali dovrebbero aggiungersi altri 10mila soldati degli alleati Nato. Ad eccezione dei talebani, tutti gli attori del conflitto, che entra nel suo nono anno, devono riunirsi domani a Londra per fissare gli obiettivi a lungo termine, in particolare il trasferimento delle attività di peacekeeping alle forze afgane e la questione della riconciliazione con i ribelli.

Una sessantina di Paesi saranno presenti, in qualità di contributori di truppe o di semplici vicini dell'Afghanistan.

Secondo una bozza di comunicato pubblicata lunedì dal britannico Times, Kabul si impegnerà ad «assumersi e a condurre la maggioranza delle operazioni nelle regioni a rischio entro tre anni» e a prendersi direttamente la responsabilità della sicurezza «entro cinque anni». Secondo il primo ministro britannico Gordon Brown, non sarà fornito nessun calendario di ritiro degli alleati, ma saranno annunciate «nuove cifre» in merito a un rafforzamento dell'esercito e della polizia dell'Afghanistan.