3 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Terrorismo. Mauritania

I 2 italiani nelle mani di un tenente del leader Aqmi

Al Qaida intanto minaccia di uccidere l'ostaggio francese Camatte

BAMAKO - I due connazionali rapiti in Mauritania il 18 dicembre scorso - Sergio Cicala, 65 anni, e la moglie originaria del Burkina Faso, Philomene Kaboure - sarebbero detenuti da Abu Yaya Amane, un tenente del leader algerino Abu Zeid (uno degli emiri più radicali di Al Qaida nel Maghreb islamico, Aqmi), che intende marcare il proprio territorio. E' quanto riferiscono fonti di sicurezza del Mali e straniere a Bamako citate da Afp.

Abdelhamid Abu Zeid sarebbe - secondo le fonti - l'autore dell'uccisione qualche mese fa di un ostaggio britannico. Il 28 dicembre l'Aqmi ha rivendicato il rapimento dei due italiani, sequestrati mentre in auto percorrevano la strada che unisce la città di Kobeny (a circa mille chilometri a sud-est della capitale Nouakchott) al vicino Mali. Sulla vicenda, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, oggi in visita in Mauritania, ha ribadito più volte che l'Italia intende mantenere la linea del «riserbo assoluto» Cicala e la moglie sono tra i sei ostaggi europei in mano ad Aqmi, ma detenuti da gruppi differenti, secondo le fonti: oltre agli italiani, c'è il francese Pierre Camatte, rapito il 26 novembre nel nord-est del Mali che Al Qaida ha minacciato di uccidere, e i tre operatori umanitari spagnoli, rapiti in Mauritania il 29 novembre.

Se quattro dei suoi prigionieri nel paese non saranno liberati entro 20 giorni, Al Qaida nel Maghreb islamico minaccia di giustiziare Camatte, secondo quanto riferito oggi dal centro americano di sorveglianza dei siti islamici, Site. «Il gruppo ha dato ai governi francesi e maliano un periodo di 20 giorni per liberare i quattro prigionieri dell'Aqmi in Mali, in caso contrario Camatte sarà ucciso», indica Site, che cita un comunicato con data del 10 gennaio pubblicato su un forum islamico.

L'ostaggio francese Camatte sarebbe detenuto da un gruppo islamico guidato dall'algerino Abdelhamid Abu Zeid. Sarebbe stato rapito da «autoctoni» nella regione di Menaka, vicino alla frontiera con il Niger, prima di essere «venduto» al ramo maghrebino di Al Qaida.

I tre catalani invece sono tenuti in ostaggio dall'algerino Mokhtar Belmokhtar, alias «Belawar». Il loro aguzzino si sarebbe rifugiato nelle grotte nella zona desertica del Mali, non lontano dalla frontiera con l'Algeria.