Ban Ki-moon: accordo senza cifre per i paesi poveri
Intervista pubblicata sul Financial Times: «L'impegno finanziario potrebbe essere stabilito il prossimo anno»
LONDRA - In un'intervista pubblicata stamane sul Financial Times, il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, suggerisce che un accordo sul clima potrebbe essere raggiunto a Copenaghen, senza specificare le cifre degli aiuti ai paesi poveri sul lungo periodo. Un'ammissione, scrive il Ft, che «potrebbe scatenare la furia dei paesi poveri» e «affondare un potenziale accordo su ampia scala».
«Di questo si potrebbe discutere l'anno prossimo - afferma Ban -. Non sono sicuro (che ci si possa mettere d'accordo su un importo a lungo termine) ... Non credo che l'indicazione di una cifra precisa sia necessaria all'accordo. Ci sono molte altre questioni importanti (...) Se non si raggiungerà un'intesa a Copenaghen (su questo punto), bisognerà trovare un compromesso finanziario iniziale», ha detto Ban.
Il segretario dell'Onu invita però i paesi poveri a firmare in ogni caso l'accordo: «Per il bene comune, tutti i paesi devono partecipare». «E' un momento in cui il buon senso, il compromesso e la collaborazione debbono prevalere».
Obiettivo della Conferenza è quello di trovare un accordo per ridurre, su base nazionale, le emissioni di gas ad effetto serra e di mettere in atto un meccanismo di aiuto ai paesi poveri per lottare contro le conseguenze dei cambiamenti climatici.