25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Mondo. Marocco

Vicenda Haidar, «un complotto sistematico»

Lo ha dichiarato il Ministro della comunicazione marocchino Naciri: «Ordito dall'Algeria»

RABAT - La vicenda della militante saharawi, Amintatou Haidar, che da 29 giorni è in sciopero della fame a Lanzarote, nelle Isole Canarie, è «un complotto sistematico, metodico, ordito dall'Algeria». Lo ha dichiarato il ministro della Comunicazione del Marocco, Khalid Naciri.
«Il timing è significativo», ha aggiunto Naciri, in un colloquio telefonico. «L'Algeria è in posizione di debolezza rispetto al piano di autonomia messo in opera dal Marocco per il Sahara Occidentale e che è stato ben accolto dalla comunità internazionale». Il caso di Haidar è una «strumentalizzazione odiosa», ha proseguito Naciri, che è anche portavoce del governo marocchino.

«L'Algeria crede di aver trovato un filone per attirarsi la simpatia dell'opinione pubblica internazionale», sulla frontiera algero-marocchina. «Non possiamo assumere la responsabilità di un dossier, di un complotto sistematico, metodico, ordito dall'Algeria. Quando è troppo, è troppo», ha affermato Naciri in risposta a una domanda sull'atteggiamento che Rabat intende assumere sulla vicenda Haidar.

«Il Marocco e la Spagna sono vittime di un piano machiavellico e noi siamo rattristati, desolati, di constatare che hanno cercato di manipolare l'opinione pubblica internazionale su questo affare», ha detto.

Haidar è stata espulsa il 14 novembre dal Sahara occidentale dalle autorità marocchine, che accusa di averle ritirato il suo passaporto marocchino, e ha iniziato lo sciopero della fame due giorni dopo all'aeroporto di Lanzarote. Secondo Rabat, si è rifiutata di «compiere le formalità abituali di polizia e ha disconosciuto la sua nazionalità marocchina» al suo arrivo il 13 novembre a Laayoune, principale città del Sahara occidentale.