4 maggio 2024
Aggiornato 17:00
La crisi finanziaria non ha risparmiato il paese elvetico

I 300 «Paperoni» svizzeri un po' meno ricchi nel 2009

Secondo la classifica della rivista Bilan hanno visto sfumare circa 6,6 miliardi di euro

GINEVRA - La crisi finanziaria non ha risparmiato neppure la fortuna dei 300 «più ricchi» residenti nella Confederazione elvetica, che hanno visto sfumare, complessivamente, 10 miliardi di franchi svizzeri, circa 6,6 miliardi di euro nel 2009, secondo una classifica stilata dalla rivista Bilan, in edicola oggi.
In totale, i «300» hanno accumulato una ricchezza di 449 miliardi di franchi, pari a poco meno di 300 miliardi di euro, scendendo ai livelli del 2006. Una contrazione comunque inferiore a quella di 70 miliardi registrata lo scorso anno, picco della crisi.

IN TESTA IL «SIGNORE» IKEA - Per l'ottava volta consecutiva in testa alla classifica si piazza Ingvar Kamprad, il fondatore svedese di Ikea, residente nel canton Vaud con una fortuna tra i 35 e i 36 miliardi di franchi (tra i 23,2 e i 23,8 miliardi di euro). Seguono le famiglie basilesi Hoffmann e Oeri, che controllano il gruppo farmaceutico Roche, con un portafoglio di 15-16 miliardi di franchi. Appaiate al terzo posto si piazzano la famiglia Bertarelli - ex proprietaria della società biotecnologica Serono - e la famiglia Brenninkmeijer - titolare dei negozi C&A - con un attivo di 10-11 miliardi di franchi.

Malgrado la crisi alcuni sono diventati più ricchi, come Margherita Agnelli de Pahlen, figlia di Gianni, la cui fortuna è cresciuta del 225% a 861 milioni di euro, grazie a una «revisione» dell'eredità.

Nella classifica appaiono 19 nomi nuovi, fra cui quello del pilota di Formula 1 Kimi Raikkonen, il fondatore della banca online Swissquote, Mark Buerki, o ancora la «regina della moda per adolescenti» Tally Weijl, Grazyna Kulczyk.