20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Attentato in Iran

Sale la ensione tra Teheran, Washington e Londra

Morti diversi alti ufficiali dei Guardiani della Rivoluzione. Usa e Gb negano coinvolgimento nell'attentato (31 o 49 morti)

TEHERAN - Sale la tensione tra Iran e Stati Uniti e Gran Bretagna dopo le accuse lanciate da Teheran contro Washington e Londra, ritenute coinvolte nell'attentato di ieri in Iran, che ha provocato la morte di 31 o 49 persone (secondo fonti diverse), tra cui diversi alti ufficiali dei Guardiani della Rivoluzione.

Secondo il presidente del parlamento di Teheran, Ali Larijani nell'attacco suicida condotto nella provincia del Sistan-Baluchistan, sud-est dell'Iran, rivendicato dal gruppo sunnita, Jundallah sono coinvolti gli Usa. «Riteniamo che gli ultimi attentati terroristici derivino dall'azione degli Stati Uniti», ha dichiarato Larijani. Per la televisione di Stato iraniana, che ha citato fonti bene informate, anche la Gran Bretagna sarebbe coinvolta nell'attacco, con la fornitura di logistica e armi.

Le accuse sono state ribadite poi dal presidente iraniano. Mahmoud Ahmadinejad ha promesso rappresaglie contro i responsabili dell'attacco kamikaze. «I criminali avranno presto la loro risposta per i loro crimini disumani». I Guardiani della Rivoluzione hanno promesso una risposta «distruttrice» ai ribelli sunniti di Jundallah che hanno rivendicato l'azione.

Da Washington è arrivata la condanna degli attacchi. «Condanniamo questo atto di terrorismo e piangiamo la perdite di vite innocenti», ha affermato un portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ian Kelly, che ha negato ogni «partecipazione americana» all'azione. A Londra, il Foreign Office ha rifiutato di commentare le parole iraniane ma ha rilasciato una dichiarazione secondo cui «il governo britannico condanna l'attentato terroristico e la perdita di vite umane che ha provocato».

L'attacco è stato rivendicato dal gruppo sunnita, Jundallah. Secondo l'agenzia di stampa Fars, fra le vittime ci sono il vicecomandante delle forze di Terra dei Pasdaran, il generale, Noor Ali Shooshtari, e un comandante in capo delle Guardie nella provincia, Rajab Ali Mohammadzadeh. Gli altri erano membri delle Guardie e leader tribali locali.

Le accuse iraniane all'Occidente arrivano in un momento in cui responsabili iraniani, francesi, russi ed americani si devono incontrare domani a Vienna per parlare del programma nucleare iraniano.