24 aprile 2024
Aggiornato 12:00

In Iran due adulteri condannati alla lapidazione rimessi in libertà

Un uomo e una donna scarcerati dopo sei anni di prigione

TEHERAN - Un uomo e una donna iraniani, condannati per adulterio alla pena di morte per lapidazione, sono stati rimessi in libertà dopo una detenzione di sei anni in un carcere di Ispahan, nel centro dell'Iran. Lo hanno riferito le autorità giudiziarie precisando che la decisione è stata presa in seguito all'appello degli avvocati dei condannati. Gholam Ali Eskandari e Gilan Mohammadi sono stati liberati ieri.

Nell'agosto del 2008 le autorità iraniane avevano annunciato la cancellazione della lapidazione dal nuovo codice penale islamico, le cui grandi linee sono state adottate dal Parlamento ma le disposizioni specifiche devono ancora essere dibattute in aula. L'omicidio, la violenza, il furto a mano armata, il traffico di droga, l'adulterio, l'apostasia, la prostituzione, l'alto tradimento e lo spionaggio sono reati puniti con la pena capitale.

Il codice penale ancora in vigore prevede la lapidazione per gli adulteri e le esecuzioni sono pubbliche. Gli uomini sono sotterrati fino alla vita, le donne fino alle spalle, i condannati si salvano se riescono a liberarsi. Questa pratica è stata condannata dalla comunità internazionale; l'Onu e l'Ue hanno chiesto la loro abolizione.