20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
In un giorno ne muoiono 24mila, quasi 9 milioni in un anno

Save the children: «Ogni 3 secondi muore un bimbo»

Al via nuova campagna «Every One», sms solidali al 48544

ROMA - Ogni tre secondi nel mondo un bambino con meno di 5 anni perde la vita; in un giorno ne muoiono 24mila, quasi 9 milioni in un anno. Di questi, 2 milioni muoiono il giorno stesso della nascita e un altro milione entro la prima settimana. E la maggior parte di questi decessi avviene per cause facilmente prevenibili, come complicazioni neonatali (37%), polmonite (19%), diarrea (17%), malaria (8%) o morbillo (4%). Sono i dati agghiaccianti che emergono dal rapporto 'La nuova sfida: dire basta alla mortalità infantile' presentato oggi da Save the Children in occasione della conferenza stampa di lancio della nuova campagna mondiale dell'organizzazione contro la mortalità infantile.

Stando a Save the Children, il 97% del totale dei bambini morti prima del loro quinto compleanno, riguarda 68 paesi in via di sviluppo - solo India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Pakistan e Cina, totalizzano più della metà di queste morti. Il paese con il peggior tasso di mortalità infantile è la Sierra Leone, con 262 bambini morti ogni 1.000 nati, seguita dall'Afghanistan, con 257 su mille. In paesi come questi, le principali cause di mortalità infantile sono aggravate da condizioni di malnutrizione, povertà endemica, cattive condizioni igieniche, scarsità di acqua potabile, mancato accesso all'istruzione da parte delle madri e un utilizzo limitato della contraccezione.

Non sempre però alla crescita economica si accompagna una diminuzione della mortalità infantile: l'India, che registra un quinto dei decessi di tutto il mondo, ne è un esempio. Secondo Save the Children, poi, in base agli attuali trend di miglioramento annuo, il quarto Obiettivo di Sviluppo del Millennio (OSM4), che si propone di ridurre dei due terzi la mortalità infantile, sarà raggiunto nel 2045 anziché nel 2015. E questo significa che ancora milioni di bambini moriranno, perché non si sono messe in atto soluzioni semplici e a basso costo che, però, possono costituire la differenza tra la vita e la morte.

Da qui la nuova campagna. «Vogliamo dire a voce alta che OGNI bambino ha il diritto di sopravvivere, ovunque nasca nel mondo, e OGNI persona ha il dovere di fare qualcosa per assicurargli questo diritto» ha spiegato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia. Per raggiungere l'OSM4 entro il 2015, data stabilita dai grandi della terra per l'abbattimento dei due terzi della mortalità infantile, è necessario salvare la vita di 5 milioni e 400mila bambini all'anno. Con la campagna Every One, Save the Children intende contribuire a questo obiettivo, impegnandosi direttamente per salvare 500mila bambini ogni anno.

L'organizzazione farà inoltre pressione sui governi perché aumentino i fondi destinati a interventi a favore della salute materno-infantile. Si stima, infatti, che basterebbe un investimento aggiuntivo dai 36 ai 45 miliardi di dollari l'anno, oltre alla cifra di 31 miliardi del 2008, per ridurre la mortalità infantile e materna (OSM 4 e 5), cifra che corrisponde a meno della metà di quanto si spende annualmente in acqua imbottigliata.

Critica la voce di Save the children nei confronti del governo italiano. «Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, gli stanziamenti del Pil per l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (Aps) posizionano infatti l'Italia agli ultimi posti tra i Paesi dell'area Ocse. Di fatto per il 2009 il nostro Paese è ultimo nella lista» ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. «A fronte di una situazione estremamente drammatica, che necessita di ulteriori investimenti, soprattutto in vista del raggiungimento degli OSM 4 e 5, Save the Children chiede al governo italiano un sostanziale aumento nello stanziamento dell'Aps, al fine di raggiungere lo 0,3% per arrivare gradualmente allo 0,7% del Pil, nel rispetto degli impegni internazionali presi dall'Italia».

La campagna, lanciata oggi in contemporanea in oltre 40 Paesi, intende mobilitare 60 milioni di persone a livello globale. L'iniziativa - a cui parteciperanno alcuni importanti testimonial, da Giobbe Covatta a Barbara D'Urso, da Alessia Marcuzzi a Nicolas Vaporidis - prevede, fra l'altro, una raccolta fondi patrocinata anche dal segretariato Sociale Rai e da Mediafriends: dal 5 ottobre al 1 novembre 2009, inviando un sms solidale 48544 dal proprio telefono cellulare personale Tim, Vodafone, Wind e 3, si potranno donare 2 euro, mentre chiamando lo stesso numero da telefono fisso Telecom si contribuirà con 2 o 5 euro.