19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Esteri. Svizzera

Vescovi svizzeri: votate «no» a referendum su divieto minareti

«Sono come i campanili per le chiese, segno pubblico religione»

GINEVRA - I vescovi della Svizzera hanno invitato i connazionali a votare «no», il prossimo 29 novembre, al referendum che chiede il divieto di costruire i minareti, lanciato dalla destra populista svizzera. Riuniti per tre giorni, fino a ieri, la Conferenza dei vescovi svizzeri «dice no all'iniziativa contro la costruzione dei minareti», ha indicato la conferenza in un comunicato, che sottolinea come «i minareti, come i campanili delle chiese, siano il segno della presenza pubblica di una religione».

All'origine della consultazione popolare, l'Unione democratica di centro (Udc) svizzera, notoriamente xenofoba, ha definito i minareti «il simbolo di una rivendicazione politico-religiosa del potere, che rimette in causa i diritti fondamentali». L'Udc è di fatto contraria alla costruzione delle moschee.

L'iniziativa ha causato forti polemiche nel mondo elvetico, ma ha ricevuto il via libero dal Parlamento. La Svizzera, dove l'islam è la seconda religione dopo il cristianesimo, conta 310mila musulmani su una popolazione di 7,5 milioni di abitanti. Ad oggi sono quattro i minareti costruiti e si attende il quinto.