20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Secondo alcuni alti funzionari Usa

Guantanamo, Washington vuole trasferire detenuti in carcere Usa

Amministrazione mira a una sola struttura di massima sicurezza

WASHINGTON - L'amministrazione americana sta pensando di trasferire i presunti terroristi detenuti oggi nel carcere di Guantanamo, a Cuba, in un penitenziario di massima sicurezza negli Stati Uniti, dotato di strutture di detenzione civili e militari e di aule di giustizia per celebrare i processi.

Secondo alcuni alti funzionari Usa, l'amministrazione di Barack Obama starebbe prendendo in esame la prigione di massima sicurezza di Standish, in Michigan, che dovrebbe presto essere chiusa, e il penitenziario militare di Fort Leavenworth, in Kansas, per trasferirvi le 229 persone oggi detenute a Guantanamo come presunti membri di al Qaida, terroristi o combattenti stranieri.

Il Presidente Barack Obama ha promesso di chiudere il carcere di Guantanamo entro l'inizio del 2010, incontrando però l'opposizione del Congresso e dell'opinione pubblica, che temono l'arrivo dei presunti terroristi in territorio americano. Il Congresso ha bloccato lo stanziamento di 80 milioni di dollari necessario per trasferire i detenuti negli Stati Uniti, chiedendo all'amministrazione di definire un piano dettagliato per procedere alla chiusura della struttura di Cuba senza mettere a rischio la vita degli americani.

Stando a quanto precisato all'Associated Press da tre funzionari dell'amministrazione, il piano prevede il trasferimento di tutti i prigionieri di Guantanamo in una sola struttura carceraria, che verrebbe gestita in maniera congiunta dai Dipartimenti della Difesa, della Giustizia e della Sicurezza nazionale. La struttura verrebbe dotata di aule di giustizia per celebrare i processi, sia militari che federali, evitando così trasferimenti all'esterno, di settori per le lunghe detenzioni di un ridotto numero di prigionieri, ritenuti troppo pericolosi per essere liberati, e di un'ala dedicata alle persone che potrebbero essere liberate, ma che sono costrette a rimanere dietro le sbarre perchè nessun Paese vuole accoglierle.