29 marzo 2024
Aggiornato 05:30

Iran: Saberi aveva ottenuto rapporto segreto su guerra Usa-Iraq

Secondo i suoi avvocati, perciò era stata arrestata e condannata

TEHERAN - Le accuse di spionaggio mosse alla giornalista irano-americana Roxana Saberi erano motivate dal fatto che questa era in possesso di un rapporto segreto della presidenza iraniana sulla guerra degli Stati Uniti in Iraq. Lo ha riferito oggi uno degli avvocati della giornalista, Saleh Nikbakht. «Aveva un rapporto sull'attacco americano in Iraq preparato dal Centro delle ricerche strategiche» per la presidenza iraniana. «Il Centro di ricerca considera che si tratta di un rapporto segreto, ma lei non l'aveva usato», ha aggiunto il legale.

Un altro avvocato della giornalista irano-americana, Abdolsamad Khoramshahi, ha spiegato che la pena di due anni con sospensione condizionale inflitta a Saberi sarebbe dovuta proprio al suo possesso dei documenti: «Se vengono usati, la pena è di 10 anni, se no, di due anni». Il ministro dei Servizi di informazione, Gholam Hossein Mohseni Ejeie, ha sottolineato oggi che Saberi è stata considerata colpevole: «Il verdetto mostra che non è stata assolta, è stata giudicata e si è deciso che ha commesso un delitto».

Arrestata a fine gennaio a Teheran, Saberi - che ha 32 anni e la doppia nazionalità iraniana e statunitense - era stata condannata il 13 aprile a otto anni di prigione per spionaggio per conto di Washington. Il 21 aprile aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro la sua condanna, interrompendolo dopo circa due settimane. Lunedì scorso è stato reso pubblico il verdetto di appello, dopo le pressioni del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad e del capo del potere giudiziario, l'ayatollah Mahmoud Hachemi Shahroudi, lette come caute aperture al riavvicinamento dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama a Teheran.(con fonte Afp)