Michelle Obama «benedetta» a Casa Bianca, ama fare tutto al 120%
Parla della difficoltà di conciliare il lavoro con la famiglia
La vita alla Casa Bianca «è davvero una benedizione». Parola della first lady Usa Michelle Obama, che ha parlato nel corso di una conferenza sulle famiglie lavoratrici indetta nell'Hotel Mayflower, a Washington. Nel corso del suo intervento, Michelle ha ammesso anche, parlando delle difficoltà di conciliare il lavoro con le faccende della famiglia, di essere una donna che ama fare ogni cosa bene, al 120 per cento. La first lady ha affermato insomma di essere 'benedetta', in quanto «ho quello di cui sono prive molte famiglie. Ricevo infatti un grande aiuto non solo da mia madre, ma anche dallo staff e dal governo. Ho a mia disposizione un capo dello staff e un assistente personale, e tutti ne avrebbero bisogno».
Armonizzare il lavoro con le proprie esigenze, ha riconosciuto, può essere molto complicato. Per quello Michelle ha auspicato che i lavoratori americani possano usufruire di orari di lavoro più flessibili e che nei siti di lavoro ci siano anche spazi dedicati ai figli dei dipendenti. «Vi sarete chiesti dove poter sistemare i vostri figli in un posto sicuro e che garantisca loro l'amore di cui hanno bisogno», ha sottolineato. Se questi posti esistessero, «i genitori potrebbero superare gran parte dello stress che vivono al lavoro per tutto il giorno».
Lo stress, ha continuato, colpisce soprattutto chi vuole ottenere sempre il massimo, qualsiasi cosa faccia. Per l'appunto, Michelle ha precisato di sentirsi una donna «che vuole fare le cose bene al 120 per cento. Questo significa che se non le faccio al 120%, penso di fallire. Se siete come me, e cercate di ottenere questo 120% sia a casa che al lavoro, la situazione apparirà molto difficile e frustrante». La first lady ha ricordato anche la propria infanzia, trascorsa a Chicago con un padre che lavorava per la città, e con una madre che ha avuto la possibilità di stare a casa con i suoi figli. «Quando ricordo gli anni della mia infanzia e la vita che i miei genitori mi hanno assicurato, penso a mio padre che era un colletto blu che lavorava per la città, e che faceva pesanti turni di lavoro. Ma, visto che guadagnava abbastanza anche senza una laurea universitaria, è riuscito a sostenere una famiglia di quattro persone con il suo salario».
Ma la situazione economica è cambiata molto. «Non si va più avanti con un reddito. Nella maggior parte delle famiglie, entrambi i genitori devono lavorare. E ancora, questa non è un'analisi soggettiva, davvero la gente non ha la possibilità di scegliere. La situazione è ancora più dura per i genitori single, e ci sono milioni di loro nel nostro paese che stanno tentando di costruire un futuro per loro e i loro figli, e che vivono in un'economia dura che chiede che siano due i lavori (in una famiglia) per riuscire ad arrivare alla fine del mese». E' dunque fondamentale, ha ribadito, che nei posti di lavoro venga assicurato un certo grado di flessibilità ai dipendenti. Michelle ha ricordato anche la sua esperienza, quando, nelle vesti di dirigente, ha capito l'importanza di garantire ai propri dipendenti una maggiore flessibilità, che alla fine ha aumentato il loro grado di produttività. «Maggiori flessibilità e opportunità ho dato, permettendo loro di essere dei buoni genitori, un maggior impegno queste persone hanno mostrato nel lavoro. E dunque sono state portate meno anche a lasciare il lavoro, visto che non avrebbero trovato la stessa situazione altrove».