20 aprile 2024
Aggiornato 02:30

Famiglia: Deputati Ue propongono di allungare maternità a 20 mesi

Sì a congedo obbligatorio di 2 settimane anche per i padri

BRUXELLES - La commissione sui diritti della donna del Parlamento Ue ha proposto di allungare a 20 settimane il periodo di maternità per le lavoratrici europee, con uno stipendio del 100% per le prime 6 settimane dopo il parto e dell'85% almeno per il resto del tempo. Il testo, votato in prima lettura, sarà adottato in plenaria a maggio e prevede anche l'introduzione di un congedo di paternità obbligatorio di 2 settimane.

Il rapporto della socialista portoghese Edite Estrela è stato approvato con 18 voti a favore, 6 contrari e 5 astensioni. Il congedo di maternità attualmente varia tra le 14 e le 28 settimane a seconda dei paesi europei. In alcune circostanze può raggiungere le 52 settimane, di cui solo una parte retribuite. «L'obiettivo è incidere positivamente sullo stato di salute delle madri, di consentire loro un recupero più facile dopo il parto e di stabilire una relazione solida con il bambino», ha spiegato la relatrice.

Le 6 settimane di congedo obbligatorio servirebbero a incoraggiare le madri ad allattare il più a lungo possibile. Il 3 ottobre 2008 la Commissione europea aveva proposto di allungare il congedo di maternità a 18 settimane, di cui 6 obbligatorie da prendere dopo il parto, con uno stipendio del 100%. Al tempo stesso, secondo i deputati della commissione del Pe, occorre prevedere un congedo remunerato in casi di nascita prematura, di cesareo, di morte del neonato, di parti gemellari o di handicap. Inoltre i deputati vogliono proibire alle aziende di licenziare le donne in congedo per maternità, mentre eventuali licenziamenti nei 12 mesi successivi devono essere motivati per iscritto e non devono essere legati alla maternità.

Gli eurodeputati hanno inoltre approvato altre misure per consentire alle donne di ritrovare un lavoro «equivalente» al termine del congedo e di poter disporre di una certa flessibilità nell'organizzazione delle proprie giornate. Il datore di lavoro è tenuto a esaminare la richiesta di modifica del ritmo e degli orari di lavoro. Hanno ugualmente approvato una dispensa dal lavoro per l'allattamento pari a due pause da un'ora al giorno, tranne nei casi in cui sono stati previste altre soluzioni.