23 aprile 2024
Aggiornato 09:30

Guantanamo: detenuto telefona a al Jazeera e denuncia violenze

Prima intervista concessa a un media da un prigioniero

San Juan (Porto Rico) - Mohammed al Gharani è un giovane di 21 anni, detenuto nella base Usa di Guantanamo a Cuba, dove si trovano presunti guerriglieri talebani e terroristi di al Qaida. Aveva ottenuto il permesso di telefonare alla sua famiglia in Ciad, invece al Gharani ha chiamato la tv satellitare araba al Jazeera e ha denunciato gli abusi e i maltrattamenti che a suo dire avrebbe subito durante la detenzione. Si tratta in assoluto della prima intervista concessa a un media da parte di un prigioniero di Guatanamo.

Il giovane ha detto di essere stato picchiato con bastoni di plastica dalle guardie carcerarie, che gli avrebbero anche spruzzato contro gas lacrimogeno dopo che si era rifiutato di uscire dalla sua cella. Le dichiarazioni di al Gharani sono state pubblicate sul sito web di al Jazeera.

Gli Stati Uniti non hanno mai autorizzato i giornalisti a intervistare i prigionieri di Guantanamo e al Jazeera non ha fornito spiegazioni su come sia riuscita a contattare il detenuto. Un portavoce della base, l'ammiraglio Brook DeWalt, ha detto al quotidiano Miami Herald che el Gharani avrebbe apparentemente approfittato di una delle sue chiamate settimanali alla famiglia per contattare l'emittente araba, aggiungendo che non ci sono prove che possano confermare le violenze denunciate dal prigioniero.

El Gharani ha raccontato di aver subito i maltrattamenti prima dell'elezione di Barack Obama alla Casa Bianca, lo scorso 4 novembre. Un tribunale americano ha ordinato la sua scarcerazione lo scorso gennaio, giudicando insufficienti le accuse mosse a suo carico dall'esercito americano. Il 21enne del Ciad è accusato di essere un membro di al Qaida e di aver collaborato con i talebani in Afghanistan. Attualmente si trova in una sezione di Guantanamo dove i detenuti godono di migliori condizioni.