23 agosto 2025
Aggiornato 05:30

Germania: Religione a scuola, battaglia a Berlino

Prossimo referendum su obbligatorietà di scelta rispetto a etica

BERLINO - Tra meno di tre settimane i cittadini di Berlino dovranno decidere se introdurre la religione come materia obbligatoria da scegliere in alternativa all'etica nelle scuole superiori. L'iniziativa civica «Pro Reli», fortemente appoggiata dalle chiese tedesche, è riuscita infatti a raccogliere le firme necessarie per chiedere un referendum, in programma il 26 aprile.

Gli sforzi delle chiese non piacciono però a tutti i cristiani della capitale. Alcuni hanno fondato l'associazione «Christen pro Ethik» («Cristiani pro etica«) e hanno scritto una lettera di protesta ai vertici della chiesa evangelica della capitale. Nel testo, citato dai quotidiani Der Tagesspiegel e Berliner Zeitung, i firmatari si dicono «sbigottiti» per i mezzi usati dalle chiese per scopi pubblicitari, ma anche per la decisione di «piazzare i propri loghi vicini a quelli dei partiti».

«Notiamo con preoccupazione che la chiesa ritiene di disporre di un monopolio particolare sui valori portanti», spiega la lettera, firmata da 130 persone, fra cui 50 tra teologi e sacerdoti. Gli iniziatori della protesta difendono poi l'attuale situazione, che prevede lezioni di etica obbligatorie per i ragazzi dai 13 anni in su. Nel 2006 la città-Stato di Berlino ha introdotto etica come materia ordinaria per tutti; chi vuole può continuare a seguire religione, ma può farlo soltanto in aggiunta ad etica. Da allora, protestano le chiese, il numero di ragazzi che scelgono religione - finita spesso nelle ore pomeridiane - è crollato.

In realtà a Berlino la religione è da sempre una materia opzionale, per via di una speciale clausola inserita nella Costituzione tedesca. Pro Reli punta a introdurre l'obbligo di scelta tra religione ed etica. Secondo un sondaggio condotto dall'istituto Forsa e citato dalla Berliner Zeitung, la maggioranza dei berlinesi (il 53%) è favorevole a mantenere l'etica come materia obbligatoria per tutti; il 44% degli intervistati sostiene invece la richiesta di Pro Reli.