30 luglio 2025
Aggiornato 23:30

Israele: Pressing di Netanyahu sui laburisti per governo unità

Il Premier designato chiederà una proroga a Shimon Peres

GERUSALEMME - Il premier designato Benjamin Netanyahu sta cercando in ogni modo di fare entrare il Partito laburista di Ehud Barak in un governo di unità nazionale, e per questo chiederà oggi al presidente israeliano Shimon Peres una proroga per la formazione del suo esecutivo. Domenica a mezzanotte scade infatti il termine per la costituzione del nuovo esecutivo, ma, secondo quanto scrive il sito web di Haaretz, il leader del Likud intende incontrare entro martedì i sette parlamentari laburisti che si oppongono all'ingresso nel governo. Martedì si terrà la convenzione del Partito laburista che deciderà se accettare o meno l'offerta di Netanyahu.

BARAK FAVOREVOLE - Il leader del partito e attuale ministro della Difesa, Ehud Barak, dopo aver annunciato tre settimane fa la sua intenzione di restare all'opposizione, è invece ora favorevole alla prospettiva di un ingresso in un governo Netanyahu nel quale manterrebbe il suo attuale incarico. A dire «no» sono invece sette dei 13 deputati laburisti alla Knesset: Shelly Yachimovich, Eitan Cabel, Ophir Pines-Paz, Amir Peretz, Daniel Ben Simon, Avishay Braverman e Yuli Tamir. Almeno cinque di essi sono inoltre decisi a votare contro il governo di unità alla Knesset, anche nel caso in cui la convenzione del partito darà la sua approvazione. I deputati «ribelli» si sono riuniti ieri nel quartier generale del Partito laburista a Tel Aviv, per mettere a punto un piano per contrastare il loro leader Barak. Secondo Haaretz, i sette parlamentari avrebbero comunque deciso di non attaccare personalmente il ministro della Difesa e di non chiedere le sue dimissioni.

Intanto sempre ieri il premier designato ha incontrato Eitan Cabel e Avishay Braverman, senza riuscire però a fargli cambiare idea. Al contrario Benjamin Ben Eliezer, dopo il suo incontro di mercoledì con Netanyahu, ha deciso ieri che sosterrà l'ingresso del Partito laburista nel governo. Importante anche il sostegno offerto dal leader del sindacato Histadrut, Ofer Eini, per il quale «sarebbe un suicidio non entrare nel governo». «Ci troviamo in mezzo a una crisi economica - ha spiegato - e in pochi mesi ci saranno centinaia di migliaia di disoccupati».

BARAK ALLA DIFEFA?Se la convenzione laburista approverà la mozione del suo leader per l'avvio di colloqui formali con il Likud, e il partito entrerà quindi nella coalizione di governo, Barak resterà alla Difesa, il leader del partito nazionalista Avigdor Lieberman diventerà ministro degli Esteri, mentre il premier Netanyahu terrà per sé il dicastero delle Finanze. Proprio questo scenario ha scatenato però la rabbia di alcuni parlamentari del Likud, poiché - scrive il Jerusalem Post - Netanyahu in questo modo non prenderebbe in considerazioni i suoi colleghi di partito per i tre principali ministeri dell'esecutivo. A bocca asciutta rimarrebbe ad esempio il principale rivale di Netanyahu all'interno del Likud, Silvan Shalom, a cui proprio il premier designato aveva promesso il ministero delle Finanze, ma anche Moshe Yalon, indicato inizialmente come possibile nuovo ministro della Difesa.