Pakistan: la storia di Muktar Mai, eroina anti-stupro
Si sposa con guardia del corpo ma gli vieta ripudio prima moglie
ISLAMABAD - La sua vicenda è stata raccontata oggi dal New York Times e dal quotidiano panarabo al Sharq al Awsat: è' la storia di una donna pachistana che si chiama Mukhtar Mai, divenuta simbolo della lotta femminile nel suo Paese. Nel 2002, suo fratello è accusato di avere molestato una donna della potente tribù Mastoi Baloch.
Il Consiglio della sua tribù, in un sperduto villaggio del Punjab pachistano, decide che 'deve saldare il debito' facendola stuprare da un branco di 3 uomini della tribù offesa. La donna non ci sta e denunciando lo scempio che aveva subito riesce a portare i suoi aguzzini in Tribunale. E il governo la mette sotto protezione. Domenica scorsa la notizia del suo matrimonio con la sua guardia del corpo, il poliziotto Nasir Abbas Gaboi. Fedele alla sua fama di donna libera, con un gesto di grande solidarietà femminile, Mukhatr, oggi 37enne, ha detto si alle nozze, ma solo dopo avere imposto all'aspirante sposo di intestare la casa alla prima moglie e di rinunciare ai suoi propositi di ripudiarla.
Arrivare al matrimonio comunque non è stato facile: il focoso poliziotto trentenne, aveva addirittura minacciato di suicidarsi se lei, che non voleva turbare il matrimonio, non avesse ceduto. La donna si è convinta solo quando la prima moglie di lui l'ha implorata. Assieme alla casa, la prima moglie avrà dal marito, un appezzamento di terreno e un assegno familiare dell'equivalente di 250 dollari Usa.
Interpellata da al Sharq al Awsat, Mukhatar, ha pure spiegato che non vivrà sotto lo stesso tetto: «Dice di essere pazzo di me e potrà venire da me tutte le volte che avrà voglia». «sono una donna - ha aggiunto - e posso capire le sofferenze di un'altra donna». Dopo tre anni di rinvii e ricorsi, il processo ancora non è giunto in dirittura d'arrivo, ma Mukhtar è diventata nel frattempo un simbolo della lotta femminile per demolire lo stigma sociale legato allo stupro.