3 settembre 2025
Aggiornato 07:00

Spagna: nasce a Barcellona la prima «Camera di commercio gay»

Secondo fondatori sono 6% popolazione, 72 mld potere d'acquisto

MADRID - Nuova iniziativa a favore degli omosessuali nella Spagna del premier José Luis Zapatero, che ha fatto delle non-discriminazione e parificazione dei diritti una sua bandiera politica: è nata oggi a Barcellona la prima 'camera di commercio gay', costituita da un gruppo di imprenditori omosessuali.

La 'Camara Lgtb (lesbiche, gay, transessuali e bisessuali) avrà come missione la promozione e il rafforzamento della visibilità delle imprese associate e dei vincoli con aziende «con valori di diversità e inclusione», hanno spiegato i fondatori nell'illustrare l'iniziativa. Fra gli obiettivi c'è anche quello di aiutare altre imprese ad assumere l'orientamento sessuale degli imprenditori «con naturalezza e migliorare la qualità della vita» dei lavoratori.

Il presidente della camera, José Vila, ha sottolineato che nei primi contatti avuti con le autorità locali e regionali e le organizzazioni imprenditoriali, ha prercepito «molto interesse e una disposizione molto aperta». Vila ha sottolineato che «il collettivo 'Lgtb' spagnolo è il 6,5% della popolazione e ha un potere di acquisto di 72 miliardi di euro, come i Pil delle regioni di Valencia e delle Baleari (due delle regioni più ricche della Spagna, ndr) messi insieme». Fra le «grandi imprese con autentica coscienza integratrice» a cui la neonata camera potrebbe dare consulenze nel settore, secondo il suo presidente, vi sono ad esempio la banca Ing o la Ibm.

La capitale catalana è all'avanguardia in Europa per quanto riguarda servizi e attività collegate al mondo gay: a inizio febbraio la coalizione di sinistra che governa la città (Partito dei socialisti catalani-Psc e comunisti-verdi di Iniciativa per Catalunya-Verds) ha annunciato la creazione di una biblioteca pubblica specializzata entro il 2010. Il fattore economico non è secondario: si calcola che la metropoli mediterranea sia la seconda meta europea per turismo omosessuale e che risiedano a Barcellona circa 100.000 fra gay, lesbiche e transessuali. Nella città, secondo i dati del comune, ci sono più di 70 imprese con più di 600 lavoratori collegati al settore, e il fenomeno, nonostante la crisi, è in espansione.