18 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Commando assale a colpi di arma una Missione Cristiana

Kenya: rapite due suore italiane

Dietro il sequestro di Teresa Olivero e Caterina Giraudo - rispettivamente 61 e 67 anni – spunta l'ombra di Al Qaeda

Due suore italiane sono state rapite in Kenya a El Wak, nel distretto settentrionale di Mandera. La conferma della notizia arriva dalla Croce Rossa internazionale e dalla Farmesina. Dietro il sequestro di Teresa Olivero e Caterina Giraudo - rispettivamente 61 e 67 anni – spunta l'ombra di Al Qaeda.
Suor Teresa e suor Caterina, originarie della provincia di Cuneo, sono due missionarie di grande esperienza. Consorelle del Movimento «Charles de Foucauld» sono in Africa da 35 anni, prestando da 25 anni servizio nella casa di fraternità di El Wak. «Nella fraternità di El Wak - spiega don Pino Isoardi, responsabile del movimento De Foucauld - è stato creato un piccolo ambulatorio e una casa di accoglienza dove vengono assistiti disabili, epilettici, malati di tubercolosi Abbiamo avuto notizia del rapimento la scorsa notte. Le autorità ci hanno pregato di essere molti riservati perché, grazie agli anziani del posto, si sta cercando di individuare i sequestratori e di avere un contatto con loro».

Dalla voce di un'altra missionaria si sa che il rapimento è stato preceduto da una sparatoria. «Alla mezzanotte e mezza di domenica sera - ha raccontato la religiosa - è squillato il cellulare dei nostri confratelli a Mandera, che abitano a 200 metri dalla nostra casa. La chiamata proveniva da El Wak, dal cellulare di suor Maria Teresa, ma nessuno ha risposto. Abbiamo provato a richiamare, ma ancora non rispondeva nessuno, fino a quando un ufficiale di polizia nostro amico, ci ha confermato che erano state rapite». Da fonti della polizia locale sembra che a capo del commando ci sia un gruppo di 200 uomini armati che ha attaccato la missione nella notte. I colpi di arma da fuoco sono durati secondo la missionaria « almeno mezz'ora. La sparatoria si è conclusa solo quando gli assalitori, a bordo delle macchine e dei camioncini rubati agli operatori umanitari, sono andati via verso la frontiera». Oltre alle due suore sono stati sequestrati anche un numero non precisato di operatori locali.

Incertezza sull'identità degli assalitori: secondo alcune fonti il gruppo armato proveniva dalla Somalia, altre parlano di un collegamento del rapimento alla faida tra le comunità locali del distretto di Mandera composte per la maggioranza da mussulmani di origine somala. Un portavoce della missione, che si occupa principalmente di bambini e malati cronici, ha dichiarato che «il governo del Kenya una settimana fa ha cercato di disarmare le due comunità e lo ha fatto con mano pesante creando maggiore ostilità nella gente». Ora spunta anche l'ombra della mano di Al Qaeda.

Il ministero degli Esteri ha immediatamente attivato un'unità di crisi in stretto contatto con l'ambasciata in Kenya e con le autorità locali di Mandera. Dalla Farnesina si fa sapere che il ministero «intende seguire una linea di stretto riserbo sul caso, rivolge agli organi di informazione, nell'interesse delle due connazionali sequestrate, l'appello ad adottare un atteggiamento di responsabile cautela e ad astenersi dal divulgare notizie non adeguatamente riscontrate e verificate».

«Stiamo seguendo con estrema preoccupazione e dolore la vicenda del rapimento, in Somalia, delle religiose italiane Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo». Così ha dichiarato Piero Fassino, titolare degli Affari Esteri nel Governo Ombra del Partito Democratico. «Chiediamo al Governo italiano di mettere in atto tutto quanto necessario per garantire l’incolumità e la liberazione delle suore rapite. Si stanno moltiplicando in vari Paesi africani – ed in particolare in Somalia – un’escalation inaccettabile di atti di violenza e intimidazione nei confronti di operatori umanitari, missioni religiose e Organizzazioni Non Governative a cui è necessario rispondere con una forte iniziativa politica dell’intera comunità internazionale nei confronti del continente africano e delle sue tragedie».

«Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza alle due religiose, al loro Ordine alle loro famiglie e a quanti stanno operando in Africa e nel mondo per la pace, la convivenza e la solidarietà.»

«Bene l'intervento della Ue per frenare le scorribande dei pirati in Somalia, ma governo italiano e Unione Europea devono affrontare in maniera strutturale la questione della crisi politica di questo Paese. Lo dimostra anche il rapimento di oggi delle due suore». Lo ha affermato il senatore del PD, Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei.
«L'Italia, come il resto d'Europa, ha molte responsabilità nella situazione attuale del Paese. Sono oramai anni che la Somalia è abbandonata a se stessa. Ed è in questo contesto che è maturato il rapimento delle due suore - continua Di Giovan Paolo - Sul pattugliamento anti pirati condivido la posizione del sottosegretario Crosetto, ma ribadisco che il ministero della Difesa deve avere un bilancio autonomo, senza che i soldi per le missioni siano presi, come è successo per la Georgia, dai fondi per la cooperazione».

«Esprimo forte solidarietà e vicinanza alle famiglie delle suore rapite in Kenya, sperando in una rapida e positiva soluzione della vicenda». Lo ha dichiarato Alessandro Maran, capogruppo del PD in commissione Esteri il quale auspica che «il governo tenga costantemente informato il Parlamento. Il rapimento delle religiose rappresenta, purtroppo, l’ultima tappa di una escalation della violenza e di una degenerazione delle condizioni di sicurezza in alcuni paesi del continente africano molto preoccupante: l’Africa deve tornare ad essere al centro delle politiche italiane ed europee e il governo italiano deve dare rapidi segnali in questo senso».

A.Dra