IRAQ: sono tremila i Cristiani fuggiti da Mosul dopo persecuzioni
La comunità cristiana rappresenta circa il 3 per cento dell'intera popolazione di 26 milioni ed è spesso vittima di attacchi da parte di estremisti islamici
Sono ormai almeno tremila i cristiani costretti ad abbandonare le loro case di Mosul, dopo lo scatenarsi di violenze nei loro confronti dalla scorsa settimana. Il nuovo bilancio è stato fornito dal governatore della provincia irachena di Nineve, Duraid Mohammed Kashmoula, che in precedenza aveva parlato di circa 500 cristiani costretti ad abbandonare le loro case di Mosul. Kashmoula ha spiegato che molte famiglie hanno trovato rifugio all'interno di chiese, monasteri e case di parenti nei villaggi circostanti. La comunità cristiana rappresenta circa il 3 per cento dell'intera popolazione di 26 milioni ed è spesso vittima di attacchi da parte di estremisti islamici.
Ad accrescere la preoccupazione per la crescente violenza contro la minoranza cristiana è la sistematica escalation dei gruppi armati fondamentalisti. La persecuzione contro i cristiani potrebbe nascondere risvolti di carattere politico, che si intrecciano con l'elemento confessionale alla base delle violenze commesse dai fondamentalisti islamici. Stando a fonti della sicurezza locale, negli ultimi tre giorni «nove cadaveri di persone appartenenti alla fede cristiana sono state trovate morte in varie zone delle città».
Non si conoscono le modalità degli omicidi ma a destare il sospetto che gli esecutori mirino a costringere la comunità cristiana a fuggire dalla città sono le professioni delle vittime: «farmacisti e proprietari di negozi e di spacci alimentari», come a voler azzerare le loro attività economiche.
Fonte: Apcom