12 settembre 2024
Aggiornato 20:00
Consumatori

Riscaldamento: autonomo o centralizzato?

La risposta è semplice: dipende dalle esigenze del consumatore. Non esiste una scelta di per se' migliore dell'altra

ROMA - Inizia il freddo ed è il momento di pensare al riscaldamento e, come tutti gli anni, si ripropone la vessata questo: meglio un riscaldamento centralizzato o individuale? La risposta è semplice: dipende dalle esigenze del consumatore. Non esiste una scelta di per sé migliore dell'altra. E' evidente che le grandi quantità, razionalmente impiegate, fanno risparmiare così i grandi impianti di combustibile per il riscaldamento sono più convenienti. Un riscaldamento centralizzato è più indicato se omogeneamente utilizzato, il che vale per gli uffici che hanno un orario standard, per esempio 9-17. In questo caso l'impianto viene messo attivato e disattivato ad orari stabiliti, è spento il sabato e la domenica, è prevista una sola caldaia con manutenzione unificata.

Diverso è il caso delle abitazioni private perché ciascuna famiglia ha esigenze diverse. C'e' chi esce la mattina e rientra in serata o il fine settimana è fuori, chi è in casa solo p er alcune ore della giornata, chi invece vi soggiorna per molte ore (vedi anziani). Nello stesso edificio inoltre vi possono essere uffici e abitazioni private, con esigenze del tutto opposte. Le necessità del mondo condominiale sono insomma estremamente differenziate e accontentare tutti è praticamente impossibile. In questo caso la caldaia autonoma appare la soluzione più razionale, perché consente di adattare alle proprie esigenze giorni e orari di accensione, ottenendo un buon rapporto costi-benefici e consente di evitare lunghe e accesissime discussioni condominiali sui termosifoni troppo o troppo poco accesi e sulle relative bollette.

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc