28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Tutela consumatori

No all'assicurazione obbligatoria sulla casa per calamità naturali

L’obbligatorietà, probabilmente inserita nel decreto sviluppo, è «un regalo incredibile e ingiustificato alla Compagnie di assicurazione»

PARMA - Secondo alcune autorevoli fonti di stampa, il prossimo decreto sviluppo propone un’assicurazione obbligatoria per gli immobili residenziali. Le nuove polizze per l’assicurazione dei fabbricati privati dovrebbero contenere una copertura assicurativa obbligatoria contro incendi e calamità naturali.

Rientrerebbero nei rischi coperti dall’assicurazione, secondo caratteristiche di danno stabilite dalla Protezione Civile, terremoti, maremoti, frane, alluvioni e inondazioni. Secondo il testo in bozza, i premi assicurativi dovrebbero essere differenziati in base agli indici di rischio delle diverse aree geografiche.

Secondo il Presidente di Confconsumatori, Mara Colla, si tratterebbe di «un regalo incredibile e ingiustificato alla Compagnie di assicurazione e di una nuova sorta di tassa occulta che andrà ulteriormente a gravare sulle tasche dei cittadini: in sintesi, una sorta di piccola ICI reintrodotta a favore degli assicuratori. Infatti, mentre l’obbligatorietà dell’assicurazione per la Responsabilità Civile Auto ha una piena giustificazione, attese le statistiche legate agli incidenti stradali, l’obbligo di assicurare la casa da rischi statisticamente insignificanti costituisce solo un enorme quanto ingiustificato regalo alle Compagnie assicurative».

Secondo l’avv. Antonio Pinto di Confconsumatori «se proprio si vuole introdurre un obbligo a contrarre che potrebbe servire per davvero ai cittadini, si introduca a carico delle Compagnie un obbligo di stipulare le polizze sulla malpractice dei medici, per evitare condotte illegittime di varie Compagnie assicurative, che ormai si rifiutano di assicurare gli ospedali e i medici per i rischi collegati agli errori clinici. Ai cittadini lesi da un reale errore medico deve esser infatti garantito il diritto ad un ristoro sicuro dei danni subiti, così come ai medici, che tutti i giorni lottano seriamente per tutelare la salute dei loro pazienti, deve essere garantito il diritto ad operare con serenità».