28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Domande di variazione delle catastali

Fabbricati rurali: in migliaia non hanno rispettato il termine del 30 settembre

Il Presidente di Confagricoltura Guidi: «Mi autodenuncio. Siamo pronti a promuovere una class action»

ROMA - «Non ho rispettato il termine del 30 settembre per la presentazione delle domande di variazione delle categorie catastali dei fabbricati rurali. Sì, sono colpevole e, come me, centinaia di migliaia di agricoltori rei di non essere stati messi nelle condizioni di adempiere alle disposizioni di legge». L’autodenuncia è del presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

Nei giorni scorsi Confagricoltura aveva sollecitato più volte il governo di prorogare il termine ultimo, considerato l’esiguo tempo a disposizione concesso agli agricoltori. «La nostra richiesta urgente non è stata presa in considerazione ed oggi - sottolinea Mario Guidi - ci troviamo nella situazione che la gran parte degli agricoltori non ha potuto assolvere ad un preciso obbligo di legge».

«Mi autodenuncio - commenta il presidente di Confagricoltura - ma non ho intenzione di subire le conseguenze della mancata presentazione della domanda per il riconoscimento della ruralità dei miei immobili. Il decreto ministeriale di attuazione, con la complessa ed inadeguata modulistica, è stato pubblicato solo il 22 settembre. Ricordo che le procedure di garanzia fissate dallo Statuto del contribuente prevedono un intervallo temporale di 60 giorni prima dell’applicazione dei provvedimenti di attuazione previsti dalla legislazione tributaria».

«L’unico risultato ottenuto con la mancata proroga - prosegue Guidi - è di avviare un contenzioso con la Pubblica Amministrazione, che non fa bene allo Stato e non fa bene alle imprese, aggravando il già pesante carico burocratico che le opprime».

Confagricoltura si impegna sin d’ora ad assistere gli agricoltori che dalla violazione dello Statuto del contribuente, subiranno un danno ingiustificato, anche promuovendo azioni collettive (class action) per contrastare ingiustificate richieste di pagamento da parte delle Amministrazioni competenti».