27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Rapporto Censis-Ucsi

Tv e radio imbattibili: su Internet oltre il 50% italiani

La carta stampata ancora in grave crisi, tengono libri, male gli e-book

ROMA - Nel panorama dei media italiani la televisione e la radio rimangono i mezzi più diffusi: cresce sopratutto tra i giovani l'utilizzo di Internet, cala quello del telefono cellulare e si conferma il periodo di grave crisi attraversato dalla carta stampata. È il panorama dell'evoluzione dei consumi mediatici degli italiani tra il 2009 e il 2011, elaborato nel rapporto Censis-Ucsi «I media personali dell'era digitale», presentato oggi a Roma.

Secondo il dossier, la televisione rimane stabilmente il mezzo più scelto dagli italiani per informarsi (97,4% nel 2011, era al 97,8% nel 2009), ma negli ultimi due anni si segnala la progressiva diffusione sul territorio nazionale del segnale digitale terrestre con un aumento di oltre 48 punti percentuali (arrivando al 76,4% della popolazione) a scapito della tv analogica (-27,1%, al 64,6% nel 2011). La tv satellitare mantiene costante la quota dei suoi telespettatori (35,2%), la web tv aumenta la sua utenza (17,8%. +2,6% nell'ultimo biennio), mentre la mobile tv rimane a livelli bassi, relegata a un pubblico saltuario e di nicchia (0,9%).

Anche l'ascolto della radio in generale rimane complessivamente stabile e sempre a livelli molto alti di utenza (80,2%): dopo Internet è il mezzo che nell'ultimo decennio ha guadagnato più utenti: +14,8% dal 2002.

Si conferma invece il periodo di grave crisi attraversato dalla carta stampata. I quotidiani a pagamento (47,8% di utenza) tra il 2009 e il 2011 perdono il 7% di lettori (complessivamente -19,2% rispetto al 2007); la free press cresce di poco (+1,8%, salendo al 37,5%); i periodici resistono, specie i settimanali (28,5% di utenza). Tengono anche i libri (56,2% di utenza), mentre gli e-book non decollano (1,7%). Stabile anche la lettura delle testate giornalistiche on-line (+0,5%, utenza al 18,2%).

Per l'uso del cellulare si rileva in generale una flessione (-5,5% tra il 2009 e il 2011, complici gli effetti della crisi) ed è in atto una migrazione dell'utenza dagli apparecchi basic (-8%) con funzioni limitate a telefonate e invio-ricezione degli sms, agli smartphone (+3,3%, utenza che sale al 17,6% e al 39,5% tra i giovani).

Capitolo a parte per Internet. In due anni l'uso della Rete supera la metà degli italiani passando dal 47 al 53,1% e ormai il 48% della popolazione sono «persone con 'diete' aperte a Internet», soprattutto uomini (52,5%), persone istruite (66,7%) e giovani (84,6%).