29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Appuntamento a Udine Fiere fino a domenica 30 gennaio

L’Assessore Violino inaugura Agriest

Ribadita l’unicità e l’importanza della manifestazione per l’agricoltura regionale e del nord est

UDINE - Mentre a Roma si firma l’alleanza «storica» tra Confcooperative, Lega Cooperative e AGC come proposta forte e «inedita» per il rilancio del settore primario e dei consumi attraverso la grande rete delle cooperative, a Udine Fiere si rilancia Agriest sottolineando che «non è una fiera dell’agricoltura, ma è la Fiera dell’Agricoltura, un appuntamento storico dove si fanno bilanci e dove si tracciano le linee per il futuro di un settore che è cambiato e che continuerà ad evolversi». Ad affermarlo è l’Assessore regionale alle risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino intervenuto oggi (giovedì 27) al convegno inaugurale della 46^ edizione di Agriest. L’intervento di Violino a sostegno e a favore di un appuntamento importante come Agriest ha inteso rispondere alle polemiche uscite in questi giorni sulla stampa locale in merito alla posizione assunta da un gruppo di espositori del settore della meccanica agraria che vorrebbero biennalizzare Agriest incrementando ulteriormente il settore dei macchinari (si ricorda che tale settore merceologico è quello maggiormente rappresentato nella rassegna): «in un periodo di crisi come quello di oggi – crisi dalla quale peraltro non si è affatto usciti, anzi, ne stiamo subendo maggiormente gli effetti in questi mesi – ha precisato Violino – le macchine e i trattori non si vendono se non ci sono i presupposti per farlo».

Le affermazione dell’Assessore hanno richiamato le parole del Presidente di Udine e Gorizia Fiere Sergio Zanirato riguardo alla situazione economica che si riflette anche sul sistema fieristico e su specifici ambiti espositivi che, nel caso di Agriest, riguardano la meccanizzazione agricola: è necessario che anche le rassegne fieristiche specializzate, come lo è Agriest, si evolvano in funzione dei cambiamenti e delle attese del mondo rurale. «La Fiera, con Agriest, non può restare indifferente al rinnovamento in atto nel settore primario che è presidio ambientale e qualità delle produzioni dando quindi attenzione, oltre alla meccanizzazione e all’innovazione tecnologica, a settori sui quali la regione investe e sui quali il mercato potrà riprendere a muoversi. Non solo: Agriest fa da apripista naturale al Progetto di filiera «dalla terra alla tavola» che si sviluppa e si completa arrivando a GOOD, Salone biennale che ritornerà in Fiera a fine ottobre dopo un tour promozionale e di posizionamento che ha visto la Fiera presente alla Gast di Klagenfurt, al Cibus di Parma, al Salone del Gusto di Torino e recentemente a Bratislava al Danubius Gastro».

Il convegno inaugurale, conclusosi con il taglio del nastro da parte dell’Assessore Violino, ha fatto il punto sui risultati ottenuti attraverso la legge regionale anticrisi, la quale ha assegnato un ruolo prioritario, nel momento più difficile della congiuntura economica sfavorevole per la civiltà contadina, al Fondo di Rotazione per l’Agricoltura, noto come Legge 80 del 1982.

Nell’arco di tempo di un anno la Regione ha potuto raccogliere le domande di accesso al Fondo e provvedere a erogare i finanziamenti relativi all’intero importo messo a disposizione dall’Amministrazione. Tuttavia queste importanti risorse sono servite alle imprese agricole solamente per consolidare la propria attività. Entro i prossimi cinque anni si dovrà individuare una linea finanziaria integrata e atta ad accompagnare il sistema agricolo verso l’uscita dalla crisi. Diversamente, lo sforzo finora compiuto dalla Regione sarà vanificato.
Come ha evidenziato l’Assessore, non sono più le aziende zootecniche a dover ricevere l’attenzione prioritaria della Regione a causa della crisi, ma risente sensibilmente del momento non facile anche la vitivinicoltura. Ecco dunque, ha aggiunto l’assessore riprendendo un concetto che era stato espresso in precedenza dal presidente di Confcooperative F.V.G. Franco Bosio, secondo il quale l’economia versa in un ‘sistema di globalizzazione imperante’, che per rimettere in gioco il sistema agricolo regionale debbono essere impiegate tutte le opportunità derivanti dalla valorizzazione delle peculiarità. E questo facendo sistema. L’appello e l’invito della Regione a concentrare le forze è rivolto al mondo regionale delle cooperative nei settori del latte, del vivaismo, della viticoltura. Una collaborazione efficace passa anche attraverso il mondo della grande distribuzione, affinché le produzioni locali possano trovare adeguata collocazione sul mercati e in tal senso il marchio Tipicamente Friulano ha lo scopo di concorrere alla esaltazione delle peculiarità del territorio, più specificamente delle produzioni di pregio del Friuli Venezia Giulia.

Nel corso del convegno, dopo i saluti delle autorità e del Direttore della Federazione Banche di Credito Cooperativo, Minute, Francesco Miniussi, vicedirettore centrale delle risorse rurali, agroalimentari e Forestali, e Fabio Floreancig, del servizio Investimenti, hanno dettagliato gli esiti dell’operatività del Fondo di rotazione negli scorsi dodici mesi; mentre Giorgio Candusso, esponente del sistema bancario, ha comparato le potenzialità di intervento del Frie con quelle del Fondo di rotazione.

Fino a domenica prossima, con orario continuato dalle 9.30 alle 18.30, i padiglioni del quartiere fieristico udinese mostreranno l’offerta di 250 espositori nei settori della meccanica agraria, viticoltura ed enologia, zootecnia, mangimi, foraggi ed editoria specializzata.a.