«Futuro fertile», la tappa di Bologna
Vecchioni: «Le organizzazioni dei produttori strategiche per rilanciare l’agricoltura»
BOLOGNA - «Le imprese agricole puntano nell’aggregazione e ad organizzarsi per muoversi in una logica di «fare sistema» e di modernizzazione». Questa l’esortazione del presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni che, con il direttore generale Vito Bianco, è intervenuto a Bologna alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Emilia Romagna, dedicata al progetto confederale «Futuro Fertile».
Per favorire l’aggregazione e riposizionare il settore nell’ambito delle filiere, servono innanzitutto nuove e più efficaci organizzazioni di produttori. «Pensiamo - ha spiegato Vecchioni - a strutture efficaci e snelle che elaborino strategie commerciali condivise, promuovano i prodotti, prevengano e gestiscano le crisi di mercato. Tutto ciò seguendo programmi finalizzati nell’ambito di linee di orientamento definite in un piano strategico operativo».
«Futuro Fertile» è suddiviso in due parti distinte ma complementari. Una è quella del riassetto organico della normativa del settore agricolo (sul tavolo 61 proposte di riforma legislativa già presentate dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli a Governo e Parlamento). L’altra - al centro delle riflessioni emiliano-romagnole - è quella della realizzazione di un «sistema organizzato» dell’attività agricola per la programmazione colturale, per gli acquisti comuni dei mezzi di produzione, per l’aggregazione del prodotto.
Alle strutture figlie dell’aggregazione anche il compito di favorire una reale integrazione economica delle filiere e di migliorare il posizionamento dei prodotti agricoli nella catena del valore dell’agroalimentare - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura -. Lo si può fare attraverso accordi interprofessionali, e costruendo un dialogo operativo più proficuo con l’industria alimentare e la distribuzione.