23 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Il progetto di Confagricoltura

«Futuro fertile» fa tappa a Bari

Vecchioni: «L’agricoltura pugliese da’ occupazione” produttori pugliesi soddisfatti per la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per la aree svantaggiate»

BARI - «Se la questione meridionale è ormai questione nazionale, anche la questione agraria meridionale deve diventare questione agraria nazionale: dobbiamo investire di più specificatamente nel sistema agricolo del Mezzogiorno come componente essenziale per risollevare l’economia del Paese». Lo ha detto il presidente nazionale della Confagricoltura Federico Vecchioni che, con il direttore generale Vito Bianco - a Bari presso il Centro Congressi dello Sheraton Hotel - ha incontrato una vasta platea di associati e dirigenti pugliesi dell’Organizzazione per approfondire il progetto confederale «Futuro Fertile» (con un pacchetto di riforme normative tra cui quella sulla fiscalizzazione degli oneri sociali).

E dagli agricoltori pugliesi della Confagricoltura è venuto un plauso per le notizie che giungono sul fronte fiscale-previdenziale, con l’approvazione, che si sta concretizzando in Parlamento, della stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate. Un ringraziamento particolare al sen. Antonio Azzollini (presente ai lavori) ed al ministro Giancarlo Galan per l’impegno profuso per il raggiungimento di un obiettivo che era atteso da tempo in una realtà agricola, come quella pugliese, profondamente vocata all’agricoltura con 89 mila imprese registrate presso le Camere di Commercio.

Ha detto Federico Vecchioni: «Non dimentichiamo che l’agricoltura in Puglia significa occupazione. E’, infatti, la prima regione italiana per numero di operai assunti nel settore agricolo: quasi 200 mila, che realizzano circa 16 milioni di giornate di lavoro. La stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate, prevista dal disegno di legge ‘Stabilità 2011’ all’esame della Commissione Bilancio del Senato (dopo l’approvazione della Camera) permette di continuare a svolgere questa funzione essenziale. Il rischio era la chiusura o il taglio dell’occupazione. Per questo è positiva la stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali, che è volano di crescita e di occupazione».