19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Progetto Confagricoltura

«Futuro fertile» fa tappa a Venezia

Vecchioni: «Alleggerire la pressione contributiva. Prestiti agevolati per le aziende alluvionate»

VENEZIA - «Le aziende alluvionate del Veneto sono in grossa difficoltà; hanno rate di mutui in scadenza che non riescono ad onorare per la distruzione di raccolti e allevamenti. Abbiamo chiesto alla Regione di destinare gli stanziamenti per i prestiti agevolati, deliberati in questi giorni, prioritariamente alle aziende delle zone alluvionate». Lo ha sottolineato il presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni che - con il vicepresidente Antonio Borsetto ed il direttore generale Vito Bianco - è intervenuto a Venezia alla riunione congiunta dei Consigli direttivi della Confagricoltura del Veneto e del Friuli V. G., dedicata al progetto confederale «Futuro Fertile».

Nella riunione dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli si è partiti dalla situazione di emergenza provocata dai fenomeni alluvionali che ha messo in ginocchio l’agricoltura di aree vocate del Veneto, con danni per milioni di euro.

Il presidente di Confagricoltura ha quindi approfondito il progetto «Futuro Fertile»; ambizioso e corposo, è diretto a rimodernare e rilanciare in chiave competitiva le imprese agricole italiane, puntando ad un aggiornamento della normativa vigente per il settore agricolo che favorisca lo «svecchiamento», lo sfoltimento delle leggi, la sburocratizzazione, la riorganizzazione produttiva. Da ciò le 61 proposte dell’Organizzazione presentate ai parlamentari ed al ministro Galan.

Ha detto Vecchioni: «La stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate, prevista dal disegno di legge «Stabilità 2011» all’esame della Commissione Bilancio del Senato (dopo l’approvazione della Camera) è certamente un fatto positivo, di cui potranno beneficiare anche le aree svantaggiate del Nord. Con il nostro progetto «Futuro Fertile» abbiamo sollecitato anche di abbattere la contribuzione a carico delle aziende agricole che operano in zone di pianura del Centro Nord che attualmente subiscono una pressione contributiva particolarmente elevata e non comparabile con i livelli previdenziali degli altri Stati dell’Unione Europea. Accogliamo la stabilizzazione delle agevolazioni, sollecitiamo però un loro ampliamento nell’immediato futuro».