23 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Progetto Confagricoltura

«Futuro fertile», incontro di approfondimento a Palermo

Vecchioni: «Prioritario dare certezze alle aree svantaggiate e contrastare il crimine organizzato»

PALERMO - Confagricoltura continua ad approfondire, attraverso un capillare confronto con la dirigenza territoriale, il progetto «Futuro Fertile», che prevede, sotto il profilo legislativo, un pacchetto di 61 proposte per la riforma normativa del settore agricolo. Tappa oggi a Palermo, dove le modifiche auspicate sono state illustrate ai dirigenti siciliani dell’Organizzazione dal presidente nazionale Federico Vecchioni e dal direttore generale Vito Bianco.

In particolare si è discusso sulle proposte dirette a migliorare le norme in tema di previdenza e sicurezza.

In primo piano il grande problema del ripristino delle agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricolo che operano nelle zone montane e svantaggiate, che non sono state prorogate, rimettendo in moto così il meccanismo di riallineamento delle aliquote agevolate a quelle ordinarie. «Nelle aree svantaggiate - detto il presidente Vecchioni - la pressione contributiva è quasi raddoppiata». Il pacchetto legislativo di «Futuro Fertile» di Confagricoltura propone innanzitutto che le agevolazioni vengano ripristinate e «stabilizzate», non procedendo più con un meccanismo di proroghe (peraltro interrotto), ma dando certezze alle imprese agricole.

«In tempi di crisi non si possono penalizzare le aree agricole svantaggiate e montane. Così non si mantiene l’attività d’impresa, minacciando anche la stabilità sociale. Non fa bene all’agricoltura, ma neanche al Paese, oltre tutto mettendo a rischio l’indispensabile presidio del territorio».

Altro tema in primo piano, nell’incontro di Palermo, è stato quello su sicurezza e legalità nelle campagne, che nelle regioni meridionali è di assoluta priorità.

Ha detto Vecchioni: «Bisogna contrastare l’azione della criminalità comune ed organizzata, dai furti di mezzi, di prodotti agricoli, di bestiame, al racket; dai danneggiamenti alle frodi alle adulterazioni alimentari, all’inquinamento. Confagricoltura sollecita nelle aree a rischio ulteriori sforzi per il controllo del territorio. Gli imprenditori devono sentire la presenza dello Stato. Dare sicurezza significa dare anche certezza alle imprese».