29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Agricoltura

La Confagricoltura piemontese approfondisce il progetto futuro fertile

Il presidente nazionale Vecchioni: «Un impegno progettuale di concretezza, con proposte immediatamente spendibili per ridisegnare l’agricoltura italiana»

TORINO - L’incontro con i dirigenti della Confagricoltura del Piemonte ha aperto la serie di appuntamenti regionali dell’Organizzazione per illustrare il suo disegno organico di riforma normativa del settore agricolo. A presentare il progetto il presidente nazionale Federico Vecchioni con il direttore generale Vito Bianco.
Mentre va avanti la parte economica del progetto - quella di costituire una commerciale nazionale per ottimizzare costi, produzione e distribuzione nella filiera agroindustriale italiana - Confagricoltura si è rivolta alle istituzioni politiche con un «pacchetto» di 61 proposte-risposte. Non semplice elencazione di problematiche ma individuazione di soluzioni percorribili a costo zero per lo Stato, rendendo efficace la spesa e spalmando le risorse recuperate da altri capitoli.

«Confagricoltura - ha detto Vecchioni - vede il suo ruolo non come mero organismo rivendicativo, ma come sindacato progettuale, che vuole ridisegnare il futuro del settore, aggiornando gli strumenti, le regole ed i contesti ai nuovi bisogni ed alle nuove sfide di mercato».

Le proposte formulate puntano allo snellimento normativo, alla semplificazione burocratica, alla riorganizzazione produttiva, definiscono il rapporto agricoltura-ambiente, rilanciano l’agroenergia, favoriscono l’insediamento dei giovani in agricoltura ed il ricambio generazionale, danno efficienza ai settori produttivi, realizzano un’offerta organizzata, riposizionano il settore primario nelle filiere di prodotti agroindustriali.

Il presidente Vecchioni ha sottolineato ai dirigenti piemontesi della Confagricoltura: «Le linee individuate, se attuate, concorreranno a garantire un tessuto legislativo di reale supporto alle attività di impresa, raccogliendo precise e puntuali istanze provenienti dagli agricoltori e traducendole in disposizioni di legge».

«Sono iniziative razionali, asettiche e non ideologiche, tecnicamente condivisibili da tutti gli agricoltori italiani, indipendentemente dalla «casacca sindacale» che indossano, perché sono dirette a dare più reddito, più efficienza, più competitività. Proposte «aperte», integrabili con il contributo di tutti quanti vorranno coadiuvare il nostro sforzo propositivo».

Il prossimo incontro regionale per illustrare il progetto «Futuro Fertile» si terrà con i dirigenti della Lombardia il 3 novembre a Milano. Gli approfondimenti territoriali si concluderanno il 2 dicembre, con l’ultimo appuntamento che sarà a Lamezia Terme (Catanzaro).